Sostenere la frequenza scolastica degli studenti in difficoltà economica e a rischio abbandono attraverso l’assegnazione di borse di studio; i destinatari sono gli studenti delle superiori e della formazione professionale, residenti nella provincia di Modena.

In base al bando, uscito mercoledì 16 settembre, le domande vanno presentate entro le ore 18 del 30 ottobre 2020, esclusivamente on line utilizzando l’applicativo di Er.Go disponibile all’indirizzo https://scuola.er-go.it dove si scarica anche un’apposita guida.

Tutte le informazioni, il bando e la documentazione sono disponibili nel sito e all’Urp della Provincia; per informazioni è disponibile anche il numero verde regionale 800955157, mentre per l’assistenza tecnica Er.go 051 0510168.

Le borse di studio sono previste ogni anno ma assumono un valore ancora maggiore in questa fase di emergenza economica e sanitaria e rappresentano un strumento di contrasto contro l’abbandono scolastico e di sostegno al diritto allo studio

La Regione finanzia le borse di studio del biennio riconoscendo una maggiorazione del 25 per cento sull’importo di base per i ragazzi che abbiano terminato l’anno precedente con la media del sette o per i disabili.

Lo scorso anno scolastico a Modena sono state erogati contributi per oltre 300 mila euro con oltre 1.500 borse di studio da circa 180 euro ciascuna (227 euro con la maggiorazione).

Le borse del triennio sono finanziate con i contributi del ministero dell’Istruzione, mentre quelli che hanno presentato richiesta di contributi ai Comuni per i libri di testo dovranno comunque ripresentare la domanda.

Per avere diritto a ricevere il contributo, occorre rientrare nelle fasce Isee, l’indicatore della situazione economica: fino a 10.632,94 euro per la fascia 1 e da 10.632,95 a 15.748,78 euro per la fascia 2 attestato da un Isee valido cioè rilasciato nel 2020.

La competenza in questa materia è del ministero e della Regione la quale ha delegato alle Province la programmazione e la gestione degli interventi sul diritto allo studio e le risorse da destinare ai Comuni per il trasporto scolastico, impiegando personale regionale assegnato alle Province.