E’ da una settimana che le scuole hanno riaperto e dunque è ripartito a pieno regime anche il servizio di trasporto pubblico locale.

Inevitabile che in una situazione complessa ed eccezionale come la pandemia globale, che ci ha colpito quest’anno, le criticità da rilevare e risolvere siano enormi e innumerevoli. Le stesse normative sono costantemente in evoluzione e tutte le imprese sono costrette a continui adattamenti per governare al meglio le problematiche e le situazioni di rischio potenziale per lavoratori e utenti del servizio.

Ciò è tanto più vero in un settore come quello del trasporto pubblico locale in particolar modo in questo frangente di ripartenza delle scuole, priorità assoluta per il Paese in questo momento storico.

In un contesto del genere riteniamo che il ruolo del sindacato sia quello di avere una capacità di visione ad ampio spettro che parta dall’inevitabile rilievo delle problematiche, più o meno emergenti, ma si ponga lo scopo primario della massima tutela dei lavoratori, principalmente degli autisti nel caso specifico, ma anche e inevitabilmente dell’utenza e della cittadinanza tutta che il servizio di trasporto pubblico fruisce giornalmente, denunciando e rivendicando qualora i gestori (Seta in questo caso) non siano adempienti rispetto alle norme previste.

Il nostro compito è quello di garantire al meglio il livello di sicurezza degli operatori e dunque la qualità del servizio offerto e intervenire, anche con la denuncia e la protesta, qualora vi siano carenze da parte dell’azienda di TPL, Seta spa.

Stupisce e dunque non può essere meramente condivisibile l’atteggiamento di pura denuncia mediatica da parte di qualche soggetto sindacale,  mirato a ricercare semplice visibilità.

Giacchè le nostre sigle hanno prontamente denunciato e segnalato le mancanze di Seta, intervenendo prontamente già prima dell’inizio dell’anno scolastico e successivamente all’aggiudicazione dell’appalto di pulizia e sanificazione dei mezzi avente inizio il 14 settembre scorso, richiedendo le dovute specifiche e i dovuti correttivi a Seta, anche in relazione al massimo rispetto delle normative vigenti e della massima sicurezza degli operatori.

L’abbiamo fatto con la modalità di soggetti che operano per il bene pubblico ponendosi prima di tutto l’obiettivo di risolvere i problemi e successivamente quello di denunciarli a fronte di una perseverata mancanza.

Non ci risulta che l’abbiano fatto altri che però hanno avuto la prontezza e l’urgenza di apparire sulle cronache locali.

Non ci interessano le prime pagine. Ci interessa che venga detta la verità a lavoratori e cittadini e ci interessa la risoluzione dei problemi, per la quale continueremo a lavorare a tutti i livelli. Si stanno montando i dispenser con i gel sanificanti delle mani su tutti i mezzi e le paretine divisorie per il posto guida, mentre sul versante sanificazione stiamo verificando le modalità di attuazione che dovranno essere ripetute nell’arco della giornata in caso di esigenze di servizio o di rientro in deposito del mezzo e ovviamente non potrà uscire un mezzo di cui non sia certificata la sanificazione.

Ci teniamo poi ad un’ulteriore specifica riguardo un altro tema di cronaca negli ultimi giorni.

L’indagine di Cittadinanza Attiva solleva temi e problematiche ampiamente conosciute e da noi condivise, quali la vetustà dei mezzi e l’eccessivo costo dei biglietti e degli abbonamenti. Rileviamo in tal senso che, da anni, denunciamo le reali motivazioni alla base dei dati diffusi da Cittadinanza Attiva, le quali sono da ricercare nei contributi per chilometro percorso che Seta riceve dalla Regione che sono inferiori rispetto alle altre aziende del trasporto pubblico locale. Il tema è stato dai noi sindacati più volte denunciato, senza che mai la politica intervenisse in maniera cogente e risolutiva.

Proprio in questi giorni e comunque nei prossimi mesi, le nostre sigle sindacali saranno impegnate al tavolo per il rinnovo del Patto per il Trasporto Pubblico a livello regionale. In quella sede ci spenderemo con tutte le nostre forze per sanare questa disparità storica che si riflette inevitabilmente sulle capacità di investimento dell’azienda, così come sul parco mezzi e infine sui costi per l’utenza.

E’ tempo però, che anche la politica locale, come peraltro già sottolineato recentemente dal presidente della Provincia di Modena, intervenga e condivida questa nostra battaglia, al fine di migliorare un servizio la cui gestione, anche per via dell’emergenza Covid, diviene sempre più critica e, contestualmente, eccessivamente onerosa per la cittadinanza.

(Filt Cgil, Fit/Cisl , Uiltrasporti/Uil e Ugl/Fna Modena)