Oltre 80 eventi in tutta la provincia per raccontare l’universo della malattia mentale e di chi se ne prende cura quotidianamente. Màt, la settimana dedicata alla Salute Mentale, compie dieci anni e lo fa con un programma come sempre ricco e variegato, che si svilupperà su tutti i Distretti della provincia di Modena dal 17 al 24 ottobre. Promossa dall’Azienda USL di Modena e organizzata da Arci Modena con il prezioso supporto di associazioni ed enti del territorio, la manifestazione include dibattiti, conferenze, eventi artistici e culturali aperti a tutta la cittadinanza.

Grande attenzione sarà quest’anno dedicata alle conseguenze psicologiche e sociali che l’emergenza coronavirus ha determinato, dall’attivazione dei servizi di sostegno psicologico all’uso delle tecnologie informatiche per integrare i percorsi di cura anche durante il periodo del lockdown: professionisti e cittadini si confronteranno sulle forme che il disagio ha assunto in questi ultimi mesi (dipendenze da internet, disturbi del comportamento alimentare, sindromi ansioso-depressive) e sui modi che il sistema di cura ha adottato per identificare e sostenere le persone più vulnerabili.

Obiettivo di Màt è sensibilizzare il territorio sui temi della salute mentale e contribuire così a ridurre il pregiudizio e allo stigma che gravano su chi soffre di disagio psichico. L’evento è frutto di un percorso partecipato, in collaborazione con le associazioni locali, e vede il coinvolgimento di partner istituzionali e di un’ampia rete di utenti, familiari, operatori dei servizi di salute mentale, di volontariato e privato sociale ed imprenditoriale, della scuola, delle università e delle fondazioni.

“Màt, con le sue 80 iniziative, vuole affrontare a 360 gradi il tema della salute mentale, tenendo accesi i riflettori su una questione cruciale per il benessere di donne e uomini della comunità – dichiara il Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli –. Il pericolo è che i problemi mentali vengano considerati problemi “di altri”, di persone da isolare. Non è vero, stiamo molto attenti a questa idea: i problemi degli altri sono i nostri, e sono i problemi di tutta la società. La pandemia ha messo a nudo la nostra vulnerabilità, e reso più marcate le paure, i disagi e le solitudini. Questa settimana di vicinanza sociale sarà un modo per dire che a Modena nessuno è solo”.

“Questa rassegna è uno dei fiori all’occhiello dell’attività della nostra Azienda sanitaria – dichiara il Direttore generale Ausl Antonio Brambilla – in quanto ci consente di far uscire dai luoghi di cura un tema, quello della salute mentale, di cui si parla ancora troppo poco. Tanto è stato fatto in questi primi dieci anni di rassegna, tanto c’è ancora da fare, come ha dimostrato questa pandemia che, purtroppo, ha colpito maggiormente le persone più fragili e i loro caregiver. E’ dunque ancora più importante oggi continuare a tessere una fitta rete di relazioni sul territorio, tra istituzioni, associazioni, professionisti sanitari, famiglie, per non perdere nessuna delle persone che abbiamo in cura. Vogliamo raggiungere e sensibilizzare tutti i nostri cittadini, aprendoci anche ai nuovi bisogni di assistenza che il covid ha fatto emergere all’interno delle nostre comunità”.

L’apertura ufficiale di Màt 2020 sarà sabato 17 ottobre alle ore 15.30 in Piazza Roma. All’appuntamento sono invitati i rappresentanti istituzionali del Ministero della Salute, della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Modena e i sindaci dei Comuni interessati dagli eventi della settimana. Saranno presenti il Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena Antonio Brambilla e Fabrizio Starace, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche di Modena. Ospite speciale sarà Dainius Puras, Special Rapporteur delle Nazioni Unite con una lettura magistrale su Diritti Umani e Salute Mentale. In caso di maltempo l’evento si svolgerà al Cinema Multisala Astra, Via Francesco Rismondo 21, Modena.

La decima edizione sarà a suo modo diversa per via delle norme anti-Covid: la partecipazione alle varie iniziative sarà possibile previa prenotazione e sino ad esaurimento dei posti disponibili, in quanto le capienze sono state riviste in modo da assicurare il distanziamento tra le persone. Alcuni incontri in presenza saranno contemporaneamente trasmessi in diretta streaming su Facebook e YouTube, per allargare la comunità della Settimana della Salute Mentale oltre i confini della Provincia di Modena e consentire a tutti di condividerne i contenuti. Per garantire la massima sicurezza al pubblico sarà misurata la temperatura agli ingressi, sarà messo a disposizione il gel disinfettante alle varie entrate e vi sarà l’obbligo di indossare la mascherina durante gli incontri.

Il programma completo su www.matmodena.it; aggiornamenti quotidiani anche sui social (Instagram e Facebook Mat Modena).

I dati della Salute mentale adulti

Aumentano gli interventi domiciliari

I punti di accesso alla rete dei servizi sono il Centro di Salute Mentale (CSM) per l’assistenza alle persone maggiorenni, il Centro di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza (CNPIA) dedicato ai minori, i Servizi per le Dipendenze Patologiche (SDP) ed i centri di Psicologia Clinica presenti in ogni distretto sanitario dell’Azienda USL. Il Dipartimento comprende inoltre i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) per il ricovero ospedaliero e si avvale della collaborazione con enti del privato sociale ed imprenditoriale che gestiscono strutture ospedaliere, residenziali e semiresidenziali sia sanitarie che socio-sanitarie.

Nel 2019 il 2% della popolazione residente è stato trattato presso i CSM (12.052 soggetti). Circa lo 0,4% della popolazione (2.353 soggetti) era al primo contatto nella vita con i servizi (first ever). Sono stati inoltre trattati 417 soggetti non residenti. Hanno ricevuto consulenza psichiatrica 1.922 soggetti presso l’Ospedale di Baggiovara, 1.162 soggetti presso l’Ospedale di Carpi e 964 presso il Policlinico di Modena.

La diagnosi più frequentemente formulata per le persone trattate presso i CSM è stata la psicosi (40,3%), per i soggetti al primo contatto quella di nevrosi (50,2%). Anche per l’utenza in carico (9.371 soggetti), ovvero cittadini per i quali sono presenti trattamenti successivi all’accoglienza/primo contatto, la diagnosi più frequente è stata la psicosi (47,5%). La prestazione erogata più frequentemente ai pazienti in carico è il colloquio/visita individuale (55,0%). La somministrazione farmaci rappresenta il 15,8% delle prestazioni erogate, mentre gli interventi psicoeducativi ne rappresentano il 2,7%.

Complessivamente, l’11,6% delle prestazioni è stato erogato in modalità urgente; questa percentuale cresce significativamente (19,9%) se si focalizza l’analisi sui first ever (primo contatto). Gli interventi domiciliari rappresentano il 9,3% degli interventi erogati, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente. I trattamenti socio-riabilitativi rappresentano il 12,7% dei trattamenti erogati, stabili rispetto al 2018.

Durante l’anno 2019 sono transitati presso i Centri Diurni in dotazione al DSMDP 352 utenti (+0,9% rispetto al 2017); presso i laboratori protetti 144 utenti (-6,5%). Gli inserimenti lavorativi attivi sono stati 385, con 31 assunzioni (8,5% di tutti gli inserimenti). Sono stati realizzati 32 progetti con il finanziamento del FDR (Fondo Disabili Regionale). Sono state inoltre realizzate 13 assunzioni con il nuovo progetto IPS (Individual Placement Support).

Tra le attività di promozione dell’inclusione sociale, il progetto Social Point nel 2019 ha coinvolto 300 utenti, un numero stabile rispetto all’anno precedente, di cui 123 nuovi utenti, e più di un centinaio di associazioni culturali. Erano inoltre attivi sul territorio 16 gruppi di Auto Mutuo Aiuto (AMA) e altri gruppi psicoeducativi nei CSM e nell’associazionismo.