L’incontro svoltosi oggi dalle 15 in teleconferenza convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) per la vertenza Goldoni Arbos, dopo la decretazione del Tribunale di Modena del 6 ottobre che ha ammesso la società alla procedura di Concordato, evitando, per il momento, il fallimento, non ha portato novità sostanziali.

“Cosa è cambiato dal primo incontro? Anche provando ad arricchire le dichiarazioni di Lovol di contenuti sottintesi, non è cambiato nulla – spiega Fiom/Cgil Modena -. Il marchio Goldoni sarà a disposizione del tribunale solo qualora si arrivasse all’omologa.

Lovol non rinuncia ai suoi crediti. Totale disimpegno economico, ma anche morale dalle sorti della Goldoni e del futuro dei 210 lavoratori e lavoratrici.

Solo a fine incontro, quando ormai pareva detto tutto, la novità più tragicamente eclatante. Attraverso un intervento di un sedicente azionista di Arbos, società di ricerca e sviluppo con 40 dipendenti e sede nell’area della Goldoni, ha comunicato che la Società si appresta a richiedere il concordato. Un atteggiamento quello di Lovol, Arbos e Co., che ha portato a dichiarazioni di sconcerto anche da parte della Sottosegretaria Todde, che ha convocato e condotto l’incontro al Ministero dello Sviluppo economico”.

“Un’evidente dimostrazione di indifferenza delle Istituzioni, di quelli che sono diventati 250 posti di lavoro e della possibilità almeno di collaborare con il Tribunale per un reale futuro per l’Impresa.

L’incontro si è concluso aggiornandosi a data successiva. Domattina – concludono RSU Goldoni e  Fiom/Cgil Modena – alle ore 10 si terrà una assemblea dei lavoratori Goldoni e Arbos davanti allo stabilimento in via Canale Svoto 3 a Migliarina”.