“Non basta lavorare sull’emergenza dovuta alla pandemia, occorre pensare a politiche di lungo periodo e mettere in campo progetti innovativi a partire anche da ciò che è successo in questi mesi e dalle criticità registrate”. Partendo da questa considerazione il presidente Giuliano Barigazzi ha proposto alla Conferenza territoriale sociale sanitaria metropolitana l’istituzione del “Tavolo di lavoro sulle politiche rivolte alla popolazione anziana”, sia quella non autosufficiente che quella che vive in modo autonomo o semi-autonomo nella propria abitazione.

I macro temi su cui lavorerà il Tavolo, al quale saranno invitati a partecipare Sindaci, Ausl, Asp, una rappresentanza dei gestori di servizi accreditati, sindacati e associazioni economiche di categoria (Unindustria, Confcommercio…), saranno tre:

  • Residenzialità: il Covid ha colpito fortemente il sistema residenziale per anziani, un sistema che, in questi anni, a fronte di grandi cambiamenti sociali, demografici ed epidemiologici ha evidenziato molte criticità. Ctssm e Comune di Bologna hanno svolto un’indagine su quanto accaduto nel sistema delle residenze durante il lockdown e oggi disponiamo di diversi dati e di alcune ipotesi di miglioramento e sviluppo su cui avviare una riflessione per portare all’attenzione pubblica le risposte di cui abbiamo bisogno.
  • Domiciliarità: da diversi anni le risposte assistenziali al domicilio sono diventate del tutto insufficienti per i bisogni crescenti degli anziani e per il numero di persone che vi fa ricorso. Il sistema delle assistenti famigliari ha potentemente modificato il panorama dei servizi disponibili, seppur in una modalità spesso informale e non qualificata. Lo sviluppo tecnologico ha reso inoltre disponibili molti servizi al domicilio (acquisti, consegna spesa, consegna cibo, ecc.) che costituiscono, se usati consapevolmente e con strumentazioni adeguate, delle nuove opportunità. È necessario riprendere in mano una riflessione che innovi i nostri sistemi di assistenza al domicilio e che si ponga l’obiettivo di integrare anche quanto viene offerto nel mercato privato accreditato. Quanto sperimentato per esempio a Bologna sull’assistenza domiciliare “privata” o a Casalecchio sulle assistenti familiari, può diventare terreno di ulteriore sperimentazione su tutto l’ambito metropolitano. Questo ambito ha l’obiettivo di collegarsi con il più generale lavoro di costruzione di reti sociali sul territorio per contrastare solitudine e isolamento.
  • Abitare: un settore ancora tutto da approfondire eppure così rilevante per le politiche del futuro riguarda l’utilizzo dei patrimoni immobiliari degli anziani. In Italia oltre il 70% delle famiglie è proprietario della propria casa e, nel caso della popolazione anziana, questa percentuale aumenta ulteriormente. Eppure questa risorsa così importante per gli anziani fragili a volte può diventare un ostacolo (presenza di barriere architettoniche, mancanza di ascensori, isolamento, ecc.) e può pertanto trasformarsi in una ricchezza che crea problemi piuttosto che risolverli, oltre che essere un bene difficile da gestire e mettere a frutto. A questo fronte vogliamo destinare un’attenzione specifica e cominciare a esplorare quali buone pratiche siano già state messe in campo (abitare solidale, cohousing, appartamenti protetti, ecc.) e a quali strumenti giuridici è possibile ricorrere per finanziare con il proprio immobile i servizi di cui si necessita (ad esempio la regolamentazione relativamente recente dei prestiti vitalizi ipotecari).

Il Tavolo inizierà i lavori entro ottobre per produrre le prime proposte concrete entro fine febbraio 2021 e incrocerà il lavoro di ricerca e formazione su analoghi temi affidato a Cergas Bocconi da Comune e Città metropolitana di Bologna.