Il sindacato pensionati Spi-Cgil di Modena, in merito alla gestione delle visite ai parenti ricoverati in ospedale o ospiti di Cra in questi tempi di pandemia, valuta come il dibattito in corso sia estremamente difficile da affrontare perché le esigenze che si confrontano, tra singoli diritti e singole libertà, devono faticosamente convivere e bilanciarsi con altri diritti e con altre libertà. Ovvero il diritto a far visita ai parenti ricoverati si scontra con il diritto alla tutela della salute di tutti.

E’ in questo rapporto che trova i suoi limiti, la situazione attuale.

Purtroppo, speriamo non per molto tempo, per tutelare il diritto alla salute della persona e per un interesse generale, è richiesto il sacrifico delle libertà e dei diritti individuali ad avere vicino i propri affetti.

Ma questa dolorosa decisione viene presa per evitare il collasso della Sanità per effetto di un aumento dei malati di Covid 19 e per provare a fermare il numero dei morti che ogni giorno incrementa la tremenda contabilità.

Partendo da queste analisi è opportuno e necessario cercare di trovare quei giusti equilibri che in maniera sottile tracciano idealmente anche il confine tra sentimento e razionalità.

Lo Spi Cgil, da tempo, ha provato a tracciare un solco di buonsenso che possa essere un ristoro alle pene, sia dei malati che dei parenti, proponendo che questo complicato equilibrio si raggiunga utilizzando il contatto mediato dagli strumenti informatici e attraverso una più frequente comunicazione alle persone care dei degenti, o ospiti delle case protette.

Come SPI-Cgil di Modena da tempo chiediamo di affrontare il tema della riforma delle RSA e del Sistema Socio-sanitario iniziando, ad esempio, dalla rapida approvazione di una legge per la Non Autosufficienza assolutamente necessaria per superare i problemi che il nostro Paese ha nella gestione della terza e della quarta età.

E l’obiettivo di migliorare tutto ciò che riguarda l’invecchiamento, che dovrà essere il più attivo possibile, deve diventare uno degli argomenti principali per gestire al meglio il cambiamento sociale e demografico che è già in atto.

Riteniamo perciò necessario rivedere il Welfare locale proponendo maggiore attenzione alle famiglie e alle fasce più deboli della popolazione delle quali fanno parte non pochi anziani.

Ci rendiamo conto però, che in un momento di grave emergenza sanitaria e mancanza di risorse non esistono ricette facili e nessuno ha la bacchetta magica.

Ma anche per questo come Spi-Cgil sollecitiamo il rapido avvio di una analisi della situazione complessiva del Welfare locale affinchè, attraverso il confronto con le Rappresentanze Sindacali coinvolte nel Tavolo Argento, si giunga ad una sua riorganizzazione che affronti le nuove priorità determinate dalla situazione demografica.