Oggi, 15 novembre, si celebra la “Giornata Nazionale in memoria delle vittime della strada”, un momento di ricordo e riflessione che viene dedicato, ogni anno, al terza domenica di novembre, alle vittime di incidenti stradali ed ai loro familiari, proclamato per la prima volta dall’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) nel 2005, per contribuire al cambiamento delle abitudini negative degli automobilisti.

La sicurezza stradale è infatti uno dei maggiori problemi che i Paesi Europei devono affrontare; il IV Programma do azione europea sulla sicurezza stradale 2010/2020 quantifica un nuovo l’obbiettivo  indicando una riduzione ulteriore del 50% in 10 anni delle vittime di incidenti stradali.

In tale ottica già da anni in Italia è stato intrapreso un complesso percorso per fronteggiare il fenomeno dell’incidentalità; oltre alla normativa generale prevista dal Codice della Strada, diverse normative specifiche hanno introdotto regole e limitazioni per determinate categorie di veicoli, mentre l’evoluzione tecnica fornisce alle forze di Polizia impegnate nei servizi di sorveglianza stradale, strumenti tecnologicamente avanzati per il contrasto dei comportamenti scorretti alla guida.

Ciò nonostante, l’evoluzione tecnica ha determinato una capillare diffusione di strumenti o accessori che se da un lato facilitano la vita di tutti i giorni, dall’altro introducono gravi fattori di distrazione alla guida di autoveicoli, se non anche strumenti per l’elusione dei controlli di polizia stradale; si pensi agli apparecchi telefonici, ai navigatori GPS, ma anche agli strumenti elettronici per modificare la registrazione dei dati dei cronotachigrafi per i mezzi pesanti.

Importanti modifiche legislative sono stati introdotte per il trasporto pubblico di persone, per il trasporto merci, per la sicurezza attiva e passiva dei veicoli, mentre, nel 2016 è stata introdotta nel codice penale, la previsione dell’Omicidio stradale e delle Lesioni stradali gravi come autonome figure di reato, con la previsione di pene detentive molto gravi.

Nel 2019 si sono verificati in Italia 172.183 incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato complessivamente 3.173 vittime e 241.384 feriti, oltre la metà rispetto ai 7.096 decessi registrati nel 2001.

Nella provincia di Modena in dettaglio, nell’anno 2019 si sono registrati 2.620 incidenti stradali con 57 morti e 3491, dati in peggioramento rispetto al 2018, quando, a fronte di 2.620 incidenti con feriti, si registrarono 39 deceduti e 3.556 feriti.

Gran parte dei sinistri stradali con lesività alle persone si registra in ambito urbano, e sempre più frequentemente, vedono coinvolti pedoni o persone a bordo di velocipedi.

Tra i comportamenti errati più frequenti sono da segnalare i fenomeni di distrazione alla guida dovuti all’uso improprio di telefoni o altre apparecchiature elettroniche, la velocità elevata, il mancato rispetto della precedenza agli incroci, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza passiva (cinture di sicurezza, casco per motociclisti, seggiolini di sicurezza per minori); per fronteggiare la problematica dell’incidentalità è proprio nel contrasto di tali comportamenti che si concentra principalmente l’attività della Polizia Stradale e si riscontrano il maggior numero di violazioni sanzionate.

In questa occasione, che verrà ricordata anche nella messa che si terrà oggi, 15 novembre alle ore 18.00 presso il Duomo di Modena, la memoria va a tutte le vittime di incidenti stradali, compresi anche gli appartenenti alle forze di Polizia che sono sulla strada tutti i giorni per compiere il proprio dovere.

Da sempre gli operatori della Polizia Stradale indossano una divisa, tessuta da impegno, sacrificio e abnegazione: i valori fondanti del loro operato che consentono loro di vivere con prossimità e grande sensibilità la loro missione, spesso eroica e dolorosa che sono chiamati a svolgere; per assicurare tutto questo, pagano da sempre un prezzo altissimo, infatti, ad oggi, sono 376 i colleghi della Polizia Stradale che hanno sacrificato la loro vita sulla strada.