L’Istituzione Bologna Musei e l’assessore alla Cultura del Comune di Bologna, Matteo Lepore, esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Filippo Maria Gambari, avvenuta ieri pomeriggio a Roma a causa di complicazioni dovute al Covid-19.

Archeologo di chiara fama nato a Milano nel 1954, dal 2017 Gambari era Direttore del Museo delle Civiltà e, nel corso di una brillante carriera al servizio del Ministero per i beni e le attività culturali, tra i molteplici e prestigiosi incarichi aveva ricoperto anche il ruolo di Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna dal dicembre 2010 al febbraio 2014.

La scomparsa di Filippo Maria Gambari è una notizia che lascia sgomenti. Una ulteriore testimonianza di quanto il virus sia reale, presente, maligno. Ci lascia un uomo gentile, curioso, coltissimo.

Durante il suo incarico come Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna si è adoperato con passione e interesse per intessere numerose collaborazioni con il Comune di Bologna, per la valorizzazione dei beni culturali pubblici all’insegna di una fruttuosa sinergia tra Amministrazioni.

Il Museo Civico Archeologico e l’Istituzione Bologna Musei ricordano, in particolare, “la sua collaborazione ed adesione al progetto Archeopolis, la festa dell’archeologia organizzata nel 2011 dal Museo Civico Archeologico in occasione dei 2200 anni dalla fondazione di Bononia. Sua fu la volontà di trasportare il sarcofago romano di M. Beleius direttamente dallo scavo cittadino al nostro Museo Archeologico, dove si trova tutt’ora esposto”.

Il suo legame con Bologna e il Museo Archeologico cittadino del resto risaliva agli anni giovanili: proprio qui, infatti, studiò il sepolcreto villanoviano bolognese “Roveri” per la sua tesi in Etruscologia.

La città di Bologna e l’Istituzione Bologna Musei lo ricordano con affetto e stima e si stringono ai suoi cari.

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Immagine relative al trasferimento del sarcofago romano di M. Beleius al Museo Civico Archeologico di Bologna nel 2001.