“L’assessore regionale all’agricoltura, Mammi, ha autorizzato i cacciatori componenti le squadre di braccata al cinghiale di proseguire l’attività, a prescindere dal comune di residenza. In sostanza a tutti è richiesto di restare a casa, a tutti, se non per motivate e ben definite esigenze, è vietato spostarsi dal comune di residenza. Per i cacciatori di cinghiali tutto ciò non vale e a loro è consentito di spostarsi da comune a comune e addirittura da regione a regione. Il tutto giustificato da pretestuose motivazioni a favore dell’agricoltura e per un presunto rapporto con la peste suina africana”.

Walter Telleri, già Consigliere comunale a Prignano e vicepresidente della Comunità Montana di Modena Ovest – Montefiorino, affida a Facebook il suo commento sul via libera allo spostamento dei cacciatori dal territorio di un Comune a un altro, anche se appartenenti a Regioni diverse, per la prosecuzione dei piani di contenimento dei cinghiali, che causano gravi danni alle produzioni agricole, oltre a rappresentare una seria minaccia alla circolazione stradale e, soprattutto in questo momento, un possibile veicolo di diffusione della Peste suina africana.

WVogliamo approfondire? Vogliamo verificare l’incremento dei cinghiali in tutti questi anni nonostante i proclami delle Istituzioni? Vogliamo verificare le implicante igienico-sanitarie di questo incontrollato volume di carne? Così, mentre la Regione parla di turismo dolce, del territorio come bene comune, e via di questo passo, l’assessore Mammi decide che da 15 a 40 persone, armate di carabine a lunga gittata e con un gran numero di cani, possono occupare mercoledì’, sabato e domenica intere vallate. Chi vuole passeggiare, andare in bicicletta, a cavallo, a cercare funghi o tartufi dovrà, se vuole essere sicuro restare a casa! Una scelta davvero poco lungimirante!”.

“Il Carlino di oggi – prosegue Telleri –  riporta una entusiastica dichiarazione del presidente della CIA, Cristiano Fini, sulla decisione dell’assessore regionale Mammi di permettere il libero spostamento dei cacciatori di cinghiali. Sono socio della CIA, che ho sempre sostenuto sin da quando si chiamava Alleanza contadina e trovo le argomentazioni portate dal mio presidente pressapochiste e priva di fondamento. I cinghiali causano danni alle colture agricole? E’ vero, ma chiediamoci perché in tutti questi anni il loro numero e l’areale di presenza, anziché diminuire, è aumentato. Esiste il problema della diffusione della peste suina africana? E’ vero, ma pensare di contrastarla con in questo modo cozza contro le indicazioni proposte da ampi settori del mondo scientifico. La verità è che non si vuole ‘togliere il giochino’ a un insignificante numero di persone che continuano a ‘spadroneggiare’ sui terreni altrui. Come associato – conclude Walter Telleri – non posso che esprimere il mio più profondo rammarico nel vedere il presidente della CIA tra i loro portabendiere”.