L’Emilia-Romagna si sta preparando a rendere possibile alle ragazze ed i ragazzi delle scuole superiori, dal prossimo 7 gennaio, la didattica in presenza al 75%, così come previsto dall’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) dello scorso 3 dicembre. E questo grazie anche, ma non solo, ad un potenziamento dell’offerta del trasporto pubblico locale.

È questa la sintesi di quanto emerso oggi durante il tavolo tecnico convocato dall’assessorato regionale alla Mobilità e Trasporti della Regione con le agenzie e le aziende del trasporto pubblico locale da Piacenza a Rimini, per ascoltare le esigenze dei singoli bacini e trovare soluzioni operative che permetteranno alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori di tornare in classe dal 7 gennaio.

Per parte propria, la Regione è pronta a potenziare ulteriormente il servizio, incrementando sia il “pacchetto” di chilometri/bus messi a disposizione, sia fornendo nuovi autobus. E questo su tutto il territorio regionale.

Un altro importante investimento, quindi, ma che deve poter contare -come è stato spiegato nel corso dell’incontro- sulla piena collaborazione di scuola e prefettura, cui il Dpcm affida il ruolo di coordinamento e attuazione del piano operativo.

Da questo punto di vista, si è condiviso che servono quindi mezzi e chilometri in più, ma anche orari di ingresso e di uscita da scuola diversificati, oltre al potenziamento dei controlli alle fermate per evitare assembramenti.

“Raccogliamo anche questa sfida- sottolinea l’assessore Corsini-. E lo facciamo integrando il “pacchetto chilometri” dei mezzi pubblici e mettendone a disposizione altri. Ma, considerando anche la capienza dei veicoli ridotta al 50%, il nostro investimento ha bisogno di andare di pari passo con la differenziazione degli orari di entrata ed uscita in classe e con un controllo ben organizzato alle fermate, in modo tale da evitare flussi eccessivi di studenti”.

“Confermiamo quindi- chiude Corsini- il nostro impegno per investimenti sempre maggiori sul sistema del trasporto pubblico, per sostenere gli effetti della pandemia anche su questo versante. E lo facciamo sul serio: da settembre abbiamo investito oltre 20 milioni per mettere in strada 350 bus aggiuntivi e grazie agli investimenti messi in campo in occasione della gara di aggiudicazione del servizio ferroviario, voluta dalla Regione, l’Emilia-Romagna può contare sulla flotta di treni più giovane d’Italia”