Domani, giovedì 17 dicembre alle 16, nella sala dello Stabat Mater della Biblioteca dell’Archiginnasio, il Sindaco di Bologna Virginio Merola conferirà l’Archiginnasio d’Oro alla memoria di Paolo Prodi, storico e accademico, scomparso il 16 dicembre 2016. La cerimonia di consegna  si terrà  nel rispetto delle misure di contenimento del coronavirus, e sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube del Comune di Bologna.

Dopo il saluto della Presidente del Consiglio comunale Luisa Guidone, la cerimonia sarà aperta dall’intervento del Sindaco Virginio Merola, cui seguiranno la prolusione di Francesca Sofia, docente dell’Università di Bologna che dirige il Centro studi sulla storia Costituzionale dedicato a Paolo Prodi, e gli interventi di Romano Prodi e Mario Prodi. La Presidente del Consiglio Luisa Guidone darà lettura della motivazione ufficiale di conferimento dell’onorificenza.

Paolo Prodi storico, accademico dei Lincei, considerato uno dei massimi studiosi in tema di storia del diritto e della Chiesa, ha fatto parte di una generazione di storici, quella nata tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, che ha segnato in modo tangibile il dibattito storiografico italiano della seconda metà del ‘900. Un intellettuale che ha scelto anche l’impegno politico, affrontandolo in modo libero senza il timore di farsi da parte nel momento in cui non si sentiva più in linea.
Il suo primo importante lavoro ha riguardato la ricostruzione della vicenda del cardinale Gabriele Paleotti, il vescovo del post concilio di Trento che viene assegnato alla diocesi di Bologna. La sua figura viene ricostruita andando oltre le polarizzazioni storiografiche del periodo e facendo emergere sfumature e posizioni articolate che saranno alla base della sua produzione intellettuale. Ad esempio ne “Il sovrano pontefice”, uno dei suoi testi più importanti, Prodi sostiene la tesi che lo Stato pontificio ai suoi esordi – dal Rinascimento alla Controriforma – poteva essere considerato come il primo Stato moderno vista la sua articolazione e organizzazione.
Prodi ha quindi scritto opere fondamentali sul rapporto tra Stato, potere e religione e ha indagato con acutezza grandi personalità del cattolicesimo italiano come Giuseppe Dossetti cui ha dedicato un testo – Giuseppe Dossetti e le officine bolognesi – edito dal Mulino nel 2016.
“La città dove il professor Prodi ha vissuto e a lungo insegnato – si legge nella motivazione ufficiale – intende conservarne vivo il ricordo a quattro anni dalla scomparsa come esempio di studioso che ha dato lustro a Bologna e il Comune di Bologna, facendosi interprete del sentimento della città, e conferisce l’Archiginnasio d’oro alla memoria di Paolo Prodi per la sua importante e intensa opera di studioso”.

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