Nei prossimi giorni verranno rimosse dal territorio sassolese tutte le “casette dell’acqua”, gli erogatori di acqua pubblica attinta dalla rete idrica e distribuita ai cittadini microfiltrata, liscia o gasata, al costo di 6 centesimi al litro.

Il circolo sassolese di Legambiente prende atto con rammarico della circostanza e rileva che la cittadinanza rimarrà così sprovvista di un servizio di grande valore, istituito con l’obiettivo di ridurre il consumo e lo smaltimento delle bottiglie di plastica, nonché le emissioni inquinanti dovute al trasporto dell’acqua in bottiglia.

“Ricordiamo che in Italia ogni anno si consumano 8 miliardi di bottiglie di acqua minerale, che producono 280 mila tonnellate di rifiuti in plastica: purtroppo siamo tra i primi tre Paesi al mondo per consumo di acqua in bottiglia”, precisa l’associazione ambientalista.

L’amministrazione non ha precisato i motivi che hanno condotto alla chiusura del servizio da parte del gestore privato e non si è espressa su cosa intende fare per il futuro in merito a tale servizio:

“auspichiamo – conclude Legambiente – che l’amministrazione comunale si adoperi per garantire la continuità di un servizio importantissimo per la cittadinanza sassolese, ogni giorno più attenta alle istanze di tutela dell’ambiente e del territorio, sia sostenendo opportuni investimenti per ripristinare le casette dell’acqua, sia prendendo le opportune iniziative al fine di informare la cittadinanza ed incentivarla all’utilizzo di un servizio essenziale per il bene comune”.