Risulta disperso da ormai quattro giorni, uno scialpinista 52enne, sulle pendici del Monte Caio, sull’Appennino Parmense. Le ricerche dell’uomo, residente a Parma, erano iniziate il 29 dicembre. Il giorno prima si era recato nel comprensorio sciistico di Schia, per un’escursione in solitaria, senza piu’ rientrare la sera. Anche oggi sono al lavoro le squadre del Soccorso Alpino dell’Emilia Romagna con trenta operatori, oltre a Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Carabinieri e Carabinieri Forestali.

“Nevica da questa notte e in questo momento continua a nevicare: si sono aggiunti altri 20 centimetri a quella precedente e il manto nevoso é molto instabile. Il cielo é coperto. Oggi verranno controllate alcune zone dove si sono formati degli importanti accumuli di neve” – fanno sapere i tecnici impiegati nelle ricerche.

“Si tratta di uno scialpinista molto esperto, era dotato anche dell’ArtVa” – dicono gli amici -, l’apparecchio elettronico utilizzato per la ricerca di persone travolte da valanghe. Tutti i tecnici e i cinofili sono dotati di questo strumento, ma purtroppo non hanno ricevuto nessun segnale. Nei giorni scorsi sono arrivati sul posto anche due elicotteri, quello del Soccorso Alpino proveniente da Pavullo nel Frignano (Modena) e quello dei Vigili del Fuoco: “Purtroppo gli accumuli nevosi individuati dall’alto – spiegano dal Soccorso Alpino – sono stati bonificati e non hanno portato a nessuna novita’”. Bonificati anche pendii e boschi grazie all’ausilio delle unita’ cinofili ma le operazioni si sono rese particolarmente complesse a causa della neve caduta in questi giorni quando il manto nevoso ha superato abbondantemente i 50 centimetri: il fondo risulta instabile sul crinale e anche le motoslitte hanno faticato per salire in quota dove si arriva solo con gli sci e con dei tempi di percorrenza molto lunghi.