Doveva scontare la pena di 11 mesi e 28 giorni di reclusione stabilita con un provvedimento di cumulo dall’Ufficio esecuzioni Penali della Procura reggiana per concorso in ricettazione del 2010, resistenza a pubblico ufficiale del 2018 e concorso in tentato furto aggravato con recidiva reiterata del 2015.

Per questi motivi la condannata, una 36enne correggese, aveva presentato istanza di affidamento in prova al servizio sociale che tuttavia lo scorso 3 febbraio le veniva respinta dal competente tribunale di sorveglianza essendo risultata negativa l’istruttoria per la concessione del beneficio. La condannata infatti oltre a essere risultata gravata da ulteriori e numerosi  precedenti penali per furti in concorso, rapina in concorso, guida in stato d’ebbrezza posti in essere dal 2003 in poi è stata oggetto, nel 2012, alla revoca degli arresti domiciliari  per condotta colpevole (denuncia per truffa). Inoltre è risultata attualmente gravata da due procedimenti penali (uno per violazione di domicilio, rapina e furto in abitazione e altro per furto aggravato) definiti in primo grado rispettivamente uno con la condanna a 3 anni e 2 mesi di reclusione e l’altro con la condanna ad anni uno e mesi 4 di reclusione.  Per questi motivi ed alla luce della mancata concessione del beneficio richiesto, l’Ufficio esecuzioni penali della Procura reggiana emetteva il provvedimento di revoca del decreto di sospensione e rispristino del provvedimento di cumulo pene che veniva trasmesso ai carabinieri di Correggio per l’esecuzione dovendo la donna scontare 11 mesi e 28 giorni di reclusione. Nella giornata di ieri la 36enne correggese è stata raggiunta dai carabinieri della locale stazione che ricevuto il provvedimento restrittivo vi davano esecuzione conducendo la donna carcere dove veniva ristretto per l’espiazione della pena.