Dopo due giorni dall’asserito furto dell’orologio Rolex del valore di 5.000 euro, si è presentato ai carabinieri della stazione di Sant’Ilario d’Enza formalizzando la relativa denuncia. Un’esposizione, quella fatta dal 60enne in sede di denuncia, che faceva “acqua” da tutte le parti. Il Rolex gli sarebbe stato rubato dall’interno della sua autovettura parcheggiata in Piazza Repubblica e chiusa a chiave. L’auto non presentava alcuna effrazione e inoltre le telecamere comunali non evidenziavano la presenza dell’auto del denunciante parcheggiata nel luogo e nell’orario dell’avvenuto furto. Ha inoltre riferito di essersi allontanato dall’auto per andare in un’oreficeria e far valutare il suo Rolex. Peccato però, come dimostrato oltre che dalle telecamere del negozi che dalle dichiarazioni dello stesso orefice, all’interno della gioielleria non sia mai andato. In ultimo, dopo essersi recato in caserma e chiedere sospettosamente se le telecamere della Piazza funzionassero, alcuni giorni dopo la denuncia è tornato dai carabinieri dichiarando di aver trovato il Rolex nelle pertinenze della sua abitazione.

Tanto è bastato ai carabinieri di Sant’Ilario d’Enza per ravvisare a carico del 60enne l’ipotesi delittuosa di simulazione di reato per la cui fattispecie lo stesso pensionato è stato quindi denunciato alla Procura della repubblica presso il tribunale di Reggio Emilia. Rimangono ancora da chiarire i motivi che hanno indotto il 60enne reggiano a denunciare un furto che non ha  mai subito. L’ipotesi dei carabinieri di Sant’Ilario d’Enza è quella secondo cui l’uomo potrebbe aver perso l’orologio, poi ritrovato,  nelle pertinenze della sua abitazione, è per giustificare con i suoi cari l’accaduto, abbia deciso di formalizzare la denuncia ricostruendo una dinamica rivelatasi completamente falsa come peraltro accertato dalle risultanze investigative dei carabinieri di Sant’Ilario d’Enza che hanno quindi denunciato l’uomo ravvisando a suo carico l’ipotesi di simulazione di reato.