Si è tenuto ieri pomeriggio l’incontro tra i sindacati Cgil, Cisl, Uil, insieme alle Categorie della scuola Flc/Cgil, Cisl/Scuola, Uil Scuola/Rua e i vertici del Dipartimento di Sanità pubblica della Ausl di Modena.

L’incontro, che era stato chiesto nei giorni scorsi dai sindacati per fare il punto sulla gestione dell’emergenza sanitaria legata al Covid nelle scuole modenesi, è stato positivo e ricco di spunti e sicuramente sarà utile anche nel futuro prossimo dare continuità a questi momenti con il coinvolgimento di altre realtà.

L’analisi dei dati illustrati evidenzia come l’aumento del trend dei casi di contagio degli ultimi giorni abbia avuto ripercussioni anche nella scuole modenesi, e ad aggiungere ulteriori elementi di preoccupazione sono le varianti del virus.

E’ evidente l’aumento del numero dei casi, come dimostra il numero dei focolai attivi e misurati settimanalmente: dall’inizio dell’anno scolastico alla scorsa settimana sono stati 489 (di cui 39 nei servizi educativi 0-3 anni, 174 nelle scuole dell’infanzia, 137 nelle scuole primarie, 90 nelle secondarie di primo grado, 49 nelle secondarie di secondo grado). Erano 343 nella settimana del 21 dicembre e sono andati via via sempre aumentando. Si tratta ovviamente di dati progressivi: i focolai attivi la scorsa settimana erano 85, mentre quelli attivi nella settimana del 21 dicembre erano 65.

Stessa cosa con il dato dei positivi ai tamponi: la settimana scorsa si sono registrati 1928 studenti e 350 operatori scolastici (docenti e/o personale ATA), mentre nella settimana del 21 dicembre erano 971 studenti e 231 operatori scolastici. Anche in questo caso si tratta di dati progressivi dall’inizio dell’anno scolastico alla settimana scorsa.

Sono dati che dimostrano quanto, anche nelle scuole, la circolazione del virus sia significativa e di conseguenza sia fondamentale il presidio sanitario delle scuole. Inoltre, sono dati che dovrebbero raccomandare estrema prudenza nelle decisioni e nelle scelte dei prossimi giorni di aumentare la frequenza dal 50 al 75% negli istituti superiori. Riteniamo che allo stato attuale la frequenza al 50% in presenza possa essere un buon equilibrio tra le varie esigenze vista anche la situazione epidemiologica.

Rispetto a questi dati e a quanto viene registrato e segnalato quasi quotidianamente, le Organizzazioni Sindacali hanno evidenziato come le attività di contact tracing siano puntuali ed efficienti per quanto riguarda gli studenti, mentre moltissime criticità si segnalano rispetto al tracciamento del personale scolastico: nella maggior parte dei casi in cui nelle scuole si registra una positività tra gli studenti infatti, l’intera classe viene inviata a fare il tampone, le lezioni in presenza sono sospese e gli studenti faranno Didattica a Distanza da casa in attesa dell’esito, mentre il personale scolastico quasi sempre è escluso da queste operazioni di test e di tracciamento o, quando invece viene coinvolto, non è previsto che stia in isolamento domiciliare in attesa del risultato dei test.

L’esclusione del personale scolastico dal contact tracing non è comprensibile perché non serve ad avere un tracciamento completo, non aiuta a creare le condizioni migliori affinché si possa lavorare in serenità e sicurezza. Non ultimo, non è certamente giustificabile da eventuali necessità di preservare il numero di tamponi, visto che ad oggi le disponibilità di tamponi sono ampie e le capacità di processazione sono al momento in grado di dare piena risposta.

Per questo motivo i sindacati hanno chiesto che su questo si intervenga con urgenza e che a nessun docente o altro personale scolastico sia preclusa la possibilità di accedere ai test quando si verificano positività nelle classi in cui questi hanno operato e sono intervenuti.

Su questo punto i dirigenti dell’Asl hanno fatto sapere che si faranno carico di questa specifica richiesta anche nei confronti della regione e che si attiveranno per evitare il ripetersi di queste situazioni.

Più in generale, ancora una volta vogliamo ribadire come quello della scuola sia un sistema estremamente articolato e complesso e come, proprio per questo, sia necessario un confronto costante tra amministrazioni diverse e tra soggetti e competenze diverse: serve far circolare le informazioni, capire dove ci sono criticità, quali sono gli interventi che funzionano e quali le scelte migliori.

A questo scopo, come organizzazioni sindacali abbiamo chiesto da tempo la realizzazione di un tavolo unico provinciale sul mondo della scuola, che comprenda tutti i comparti coinvolti (trasporti, sanità, scuola, ma anche pulizie, mense etc.) perché riteniamo sia l’unico modo per garantire la piena tutela e sicurezza di personale, studenti e famiglie.

Infine, rispetto alla campagna vaccinale, in attesa di capire quali decisioni saranno prese dal governo e come si muoveranno le regioni, i sindacati hanno ribadito la necessità che il personale scolastico sia considerato tra le categorie da sottoporre al vaccino in via prioritaria, proprio per garantire il più possibile la serenità e la sicurezza di chi – lavoratori della scuola, studenti, famiglie – rappresenta la comunità più numerosa di tutto il paese.

 

(Cgil, Flc Cgil Modena – Cisl, Cisl Scuola Emilia Centrale – Uil, Uil Scuola / Rua  Modena e Reggio Emilia)