(foto Italpress)

“Se ne è andato un grande campione, portato via da una malattia feroce che sta provocando tanti dolori e lutti. Sono vicino alla famiglia cui porgo, anche a nome della Giunta regionale, le mie più sincere condoglianze”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini ricorda Fausto Gresini, campione di motociclismo scomparso oggi.

“Gresini ha incarnato alcune delle caratteristiche più vere di questa terra che ama i motori. Lo ricorderemo per l’umanità e lo spirito autenticamente  agonistico, l’impegno e la tenacia con cui negli anni ha saputo coltivare questa passione, sia in prima persona, come pilota vincitore di titoli mondiali, sia come manager sportivo con la decisione di fondare un proprio team, il Gresini Racing, sotto le cui insegne hanno corso altri grandi campioni tra i quali Marco Melandri e Marco Simoncelli”.

L’ex pilota era ricoverato da dicembre presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi di Bologna. Nato a Imola, in carriera aveva vinto il titolo mondiale nella 125 nel 1985 e nel 1987. Il suo esordio nel motomondiale arrivò nel GP delle Nazioni del 1982, che non concluse a causa di un ritiro. Nel 1983 corse l’intero campionato con la MBA nella classe 125, ma a fine stagione la scuderia decise di cederlo alla Garelli, con quale Gresini vinse il suo primo Gran Premio, in Svezia, giungendo terzo nella classifica generale. Nella sua carriera ha sempre corso nella 125 e si è aggiudicato il suo primo titolo mondiale nel 1985: tre vittorie (in Austria, Belgio e San Marino), cinque pole position e 109 punti conquistati. Due anni dopo si ripete, questa volta vincendo 10 delle 11 gare in calendario (tutte tranne quella in Portogallo, in cui ebbe una foratura mentre era largamente in testa). Nel 1988 la seperazione con Garelli e nel 1989 sale in sella sulla Aprilia ma non brilla. Quindi il passaggio alla Honda per poi ritirarsi nel 1995. Da lì l’idea di formare, nel 1997, un proprio team, il Gresini Racing che è tuttora impegnato nel motomondiale e con il quale ha vinto tre titoli iridati nelle categorie minori. Il 27 dicembre 2020, però, inizia il breve e fatale percorso verso la morte dopo aver contratto il coronavirus.