Oltre 4mila tonnellate di scogli calcarei per rinforzare le difese della spiaggia e del lungomare di Cattolica. Si sono conclusi i primi lavori di manutenzione delle scogliere del comune riminese, realizzati dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile nell’ambito di un appalto di 400 mila euro complessivi. Fanno parte dei lavori programmati dalla Giunta regionale con il Piano triennale degli interventi per la messa in sicurezza del territorio e la mitigazione del rischio idrogeologico.

“Siamo al lavoro per proteggere e salvaguardare le nostre coste anche in vista della stagione estiva- ha precisato l’assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa, Irene Priolo-. A queste opere appena concluse seguiranno entro l’anno ulteriori interventi di manutenzione delle scogliere già decisi dalla Regione e finanziati con 780 mila euro. Le opere saranno avviate al termine della stagione balneare e interesseranno in maniera diffusa gran parte del litorale del riminese, da Bellaria a Cattolica”.

Quello realizzato a Cattolica è un primo intervento di “rifioritura” delle scogliere poste a difesa del litorale negli anni ’60, necessario per garantirne la piena funzionalità e sicurezza. Si tratta di un’operazione di manutenzione e collocazione di nuovi scogli calcarei, provenienti da una cava in Croazia e traportati su grandi navi in prossimità della costa cattolichina. Qui, per mezzo di un pontone dotato di gru, i massi sono stati adeguatamente posizionati, raccogliendo anche le indicazioni dei gestori degli stabilimenti balneari, per ripristinare la sagoma ottimale delle scogliere e rafforzarne l’efficacia.

Intanto, prosegue anche la collocazione di oltre 1.300 sacchi per la manutenzione della barriera sommersa antistante la costa di Riccione e Misano Adriatico. L’obiettivo è contenere le sabbie dei fondali e della spiaggia, trasportate verso il largo dall’energia del moto ondoso e delle correnti marine, in un tratto di circa 200 metri compreso tra la riva e la barriera. Un lavoro necessario per ridurre le esigenze di ripascimento in significative porzioni di litorale riminese soggette a erosione per la scarsità di apporti naturali da parte delle foci fluviali.