Gli otto gruppi consiliari del Consiglio comunale di Modena riceveranno complessivamente per il loro funzionamento nel 2021 un contributo di 40.800 euro, con una riduzione di quasi il 20% rispetto allo scorso anno (quando i fondi ammontavano a 49.800 euro). L’Assemblea, infatti, ha approvato all’unanimità, nella seduta di giovedì 8 aprile, la delibera che assegna le risorse finanziarie per l’attività istituzionale dei gruppi, illustrata in aula dal presidente del Consiglio Fabio Poggi.

“La decisione di diminuire le risorse previste – commenta Poggi – è stata assunta in sede di capigruppo con l’intento di contribuire fattivamente alla riduzione delle spese sostenute dall’Ente in questo periodo difficile legato all’emergenza da Coronavirus”.
I fondi possono essere utilizzati esclusivamente per le spese riconducibili alle attività dei gruppi, opportunamente rendicontate, secondo quanto riportato dalla “Disciplina dell’utilizzo delle risorse finanziarie da parte dei gruppi consiliari e procedura di attribuzione dei fondi”. In particolare, sono indicate a titolo esemplificativo le spese per la promozione istituzionale del gruppo e per il suo funzionamento; quelle per attività di aggiornamento, studio e documentazione; quelle per la partecipazione a iniziative connesse al ruolo istituzionale del gruppo e quelle per la comunicazione.
Per il 2021, dunque, la quota fissa assegnata a ognuno degli otto gruppi consiliari è pari a 2.550 euro (per un totale di 20.400 euro). La quota per ciascun consigliere, calcolata suddividendo per 32 la cifra restante di 20.400 euro, ammonta a 637,5 euro. Il gruppo del Pd avrà quindi a disposizione 12.112,5 euro (15 consiglieri); Lega Modena 6.375 euro (sei consiglieri); Movimento 5 stelle e Sinistra per Modena 4.462,5 euro ciascuno (tre); Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia 3.825 euro (due). Infine, i gruppi Forza Italia, Verdi e Modena civica potranno usufruire di 3.187,5 euro ciascuno (uno).
Inoltre, la delibera prevede anche la possibilità, per i gruppi consiliari, di effettuare spese pluriennali per servizi che comportino l’assunzione di impegni di spesa entro la fine del 2021, che cominciano quindi quest’anno per proseguire nel 2022, purché l’importo previsto per l’anno prossimo non sia superiore al 60% delle risorse assegnate quest’anno a ciascun gruppo.