Qualcuno ha chiamato per domandare se fosse permesso uscire di casa per comprare le mascherine o fare una passeggiata nei parchi, mentre qualcun altro ha chiesto informazioni sui percorsi per ottenere i ticket anti-Covid. E c’è chi ha segnalato il fastidio causatogli dal suono delle campane di una chiesa, come se il regime imposto dal lockdown (più o meno totale) abbia abituato al silenzio.

Ha riguardato anche i temi legati al Coronavirus l’attività di consulenza ai cittadini effettuata nel 2020 dell’avvocata Patrizia Roli, difensore civico del Comune di Modena (in carica dal 2016, a seguito della convenzione con la Provincia per l’utilizzo congiunto del servizio), che durante l’emergenza sanitaria, oltre a chiarire i dubbi dei modenesi che avevano difficoltà a interpretare le disposizioni contenute nei decreti governativi e nelle ordinanze, ha dato risposte alle persone che chiedevano informazioni legate ai bisogni assistenziali emersi anche a seguito dell’emergenza sanitaria. Le istanze dei cittadini contengono, infatti, come ha osservato l’avvocata Roli, “storie di percorsi sociali e di richieste di affitti agevolati e buoni spesa che fanno intendere il profondo disagio in cui vivono purtroppo ancora tante famiglie”.
La relazione sull’attività nel 2020 del difensore civico, la cui funzione principale è di garante dell’imparzialità e del buon andamento dell’amministrazione, ha aperto la seduta di oggi, giovedì 15 aprile, del Consiglio comunale. “Quello del difensore civico – ha commentato il presidente dell’Assemblea, Fabio Poggi – è un ruolo di particolare rilevanza per l’ente locale, nel rapporto con i cittadini, ed è quindi importante promuovere questo istituto presso la comunità”.
Il ruolo del difensore civico “come ponte tra i cittadini e l’ente locale” è stato al centro anche dell’intervento di Maria Paola Guerra, docente di diritto amministrativo di Unimore, che ha introdotto la relazione di Roli. La professoressa Guerra ha ripercorso la storia dell’istituto del difensore civico, nato negli anni Novanta “come simbolo della nuova concezione dei rapporti tra cittadini e amministrazione locale, per garantire da un lato la tutela da disfunzioni e abusi e dall’altro il buon andamento dell’azione amministrativa”. Quando una normativa nazionale “oscillante in tema di difesa civica”, portò a sopprimere il difensore civico comunale, Provincia e Comune di Modena ne hanno, invece, “presidiato la permanenza sul territorio con un ruolo di integrazione, di rappresentanza politica e di partecipazione”. La previsione, per statuto, della relazione annuale in Consiglio, ha sottolineato ancora Guerra, “conferma l’importanza assegnata a questo organo di garanzia, anche i fini del monitoraggio, da parte dell’ente locale, della propria azione amministrativa e delle relazioni con i cittadini”.
Nel 2020 sono stati una trentina di casi seguiti e protocollati dal difensore civico del Comune, in linea con le cifre degli anni passati. Al centro dei temi sollevati dai cittadini, le sanzioni amministrative (sei casi, per violazioni al Codice della strada e in materie urbanistica e dei rifiuti), le questioni legate alla viabilità (tre) e i servizi anagrafici, l’attività della polizia locale, le problematiche con Acer e Agenzia casa e l’applicazione dei tributi (due ciascuno). In più, si è registrato un aumento delle sollecitazioni di intervento per il rumore causato da alcune attività (quattro casi). Tutte le pratiche hanno portato a una risposta a voce o scritta; inoltre, come già lo scorso anno, numerose questioni presentate dai cittadini sono state trattate dall’authority in via informale, senza necessità di istruttoria, come è accaduto per le richieste di informazioni sulle ordinanze legate al Covid. Un’attività informale che, superando le competenze specifiche, ha però interpretato pienamente il ruolo di mediatore tra il territorio e la pubblica amministrazione proprio del difensore civico.
Nella relazione, l’avvocata Roli ha illustrato il principio che regola la sua azione: “Nella consapevolezza che il confronto con i vari uffici comunali è sempre positivo per entrambe le parti – cittadino e amministrazione – l’intento è quello di trovare una soluzione che prenda concretamente in considerazione gli interessi di tutte le parti e, per primi, quelli delle parti più deboli”, ha affermato.

CONFRONTO COSTRUTTIVO CON I CITTADINI

La difficoltà di dialogo con le pubbliche amministrazioni, anche per motivi riconducibili ai meccanismi burocratici, è una delle segnalazioni più frequenti nelle istanze presentate dai modenesi al difensore civico. Il confronto dei cittadini con gli enti locali, mediato appunto da questa authority, permette quindi di individuare in maniera costruttiva “prassi amministrative da adeguare”, mentre in altre occasioni si tratta “semplicemente di trovare la giusta sensibilità per spiegare al cittadino la sua problematica”, anche chiarendo il percorso dell’Ente sia sotto il profilo della procedura sia sul piano del contenuto. Lo ha spiegato l’avvocata Patrizia Roli, difensore civico del Comune di Modena, intervenendo, durante la seduta di giovedì 15 aprile del Consiglio comunale, nell’approfondimento dedicato all’attività del 2020.

Il difensore civico territoriale si può contattare, attraverso la sua segreteria, telefonicamente (numero 059-2032455) oppure scrivendo all’indirizzo di posta elettronica difensore.civico@comune.modena.it. Le istanze vengono ricevute in qualsiasi modalità, anche telefonica, e, dopo che l’anno scorso l’apertura al pubblico è stata rimodulata a seguito dell’emergenza pandemica, per un lungo periodo nel 2020 è stato sospeso il ricevimento in presenza; attualmente i cittadini vengono ricevuti in Municipio solo nel caso in cui non sia possibile spiegare il proprio caso telefonicamente.

Si possono rivolgere al difensore civico tutti i cittadini, singoli o associati, del territorio comunale che abbiano necessità di segnalare abusi, disfunzioni, carenze e ritardi imputabili all’Amministrazione. L’ufficio agisce per prevenire contenziosi o possibili disfunzioni agevolando il diritto di accesso agli atti e la partecipazione attiva dei cittadini ai procedimenti che li coinvolgono.

Il difensore prende in carico la richiesta valutandola nel merito e poi, se necessario, istruisce la pratica con la richiesta di informazione e il confronto, orale o scritto, con gli uffici dell’Ente. Una volta ottenute le informazioni necessarie, il difensore risponde al cittadino, a voce o per iscritto, e, allo stesso tempo, invia al sindaco e al segretario generale la segnalazione delle eventuali anomalie riscontrate.

Il Comune ha rinnovato la convenzione con la Provincia per continuare ad utilizzare, in modo congiunto, il servizio del difensore civico territoriale fino al 2022. La delibera è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale del 4 aprile 2019.