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Come mittente un indirizzo inesistente quale quello dei carabinieri della Val d’Enza, nel corpo della mail l’invito formale a comparire alla caserma dei carabinieri di San Polo d’Enza per essere sentito, come firma nome e cognome corrispondenti al vero comandante della stazione sampolese. Grazie all’attacco informatico, meglio noto come spoofing, che impiega in varie maniere la falsificazione dell’identità, un operaio 21enne residente a Bibbiano ha inteso tirare uno scherzo a un suo ex compagno di scuola, un 20enne abitante a San Polo d’Enza che ha abboccato allo scherzo. Il giovane si è infatti presentato ai carabinieri di San Polo d’Enza con la mail, che riportava il dominio @carabinieri.it esclusivamente in uso ai vari reparti dell’Arma, afferente l’invito per indagini in corso che lo riguardavano.

In caserma ha quindi scoperto per bocca del vero Maresciallo che nessuna mail era stata a lui indirizzata e tantomeno gli stessi carabinieri dovevano sentirlo. Tuttavia ipotizzandosi il reato di sostituzione di persona i carabinieri sentivano il 20enne in merito ai fatti avviando le relative indagini. Preliminarmente veniva accertato che la mail, contenente come mittente un indirizzo fasullo, era stata inviata per il tramite di un portale che consente di indicare quale mittente un qualsiasi indirizzo mail seppur inesistente. Grazie all’acquisizione dei file di log, i carabinieri risalivano al traffico telematico sull’IP analizzato e quindi a una serie di utenze telefoniche su cui si concentravano le attenzioni investigative. In particolare venivano ritenute utili alle indagini le utenze telefoniche intestate a soggetti residenti in provincia di Reggio Emilia con particolare riguardo all’area della Val d’Enza. Fra queste quelle in uso all’odierno indagato che la stessa vittima riconosceva come un suo ex compagno di scuola. Su quest’ultimo convergevano le attenzioni investigative dei carabinieri di San Polo d’Enza che consentivano di acquisire a suo carico incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di sostituzione di persona per la cui ipotesi delittuosa veniva denunciato.

Dietro la mail tarocca, come emerso nel corso delle investigazioni, la volontà dell’odierno indagato, esperto tecnico informatico, di fare uno scherzo al suo ex compagno di scuola. Scherzo che gli è costato una denuncia penale in ordine al reato di sostituzione di persona ravvisato a suo carico dai carabinieri.