L’area della Stazione Piccola è pronta a cambiare volto. Al posto delle aree e dei fabbricati della rete ferroviaria ormai dismessi, troveranno spazio residenze, la sede della Fondazione Its Maker e il rilancio degli spazi dell’ex circolo Sefta, mentre una vasta area sarà dedicata all’ampliamento del Parco della Resistenza.

A servizio del nuovo comparto e a ricongiungimento del tessuto urbano del centro con la prima periferia storica di Modena, nell’area che diventa nodo urbano intermodale sarà realizzata una nuova viabilità e verrà risolto il nodo del passaggio a livello di strada Morane attraverso la realizzazione di un sottopasso stradale che collegherà trasversalmente via Morane con via Gobetti nell’area antistante la Stazione Piccola.
E quello di via Morane sarà solo uno degli interventi volti a risolvere le interferenze di Gigetto con la viabilità in città: in vista della prossima introduzione del Sistema di Controllo Marcia Treno, sono infatti allo studio soluzioni per il superamento di altri passaggi a livello, in primis via Panni, dove sono al vaglio due possibili alternative su cui l’Amministrazione intende aprire una consultazione con i cittadini.
A fare il punto sul futuro del comparto sono stati oggi, venerdì 7 maggio, nel corso di una conferenza stampa in Municipio, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, l’assessore regionale a Mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio Andrea Corsini, il direttore di Fer Stefano Masola, l’assessora comunale all’Ambiente e Mobilità sostenibile Alessandra Filippi.
Comune, Regione Emilia-Romagna e Fer, società controllata in house della Regione concessionaria della rete ferroviaria regionale, sottoscriveranno nel giro di qualche giorno un accordo procedimentale per il progetto di trasformazione e valorizzazione dell’area della Stazione Piccola e per la definizione dei rispettivi impegni per l’attuazione dell’intervento di riqualificazione e rigenerazione urbana.
In particolare, le risorse derivanti dall’alienazione di una porzione del comparto da parte della Regione, proprietaria dell’area, saranno investite per la realizzazione della nuova viabilità.
La Regione inoltre realizzerà investimenti per circa 8 milioni di euro per aumentare la sicurezza dei passeggeri e l’ammodernamento della linea ferroviaria Modena-Sassuolo, con l’introduzione del Sistema di Controllo Marcia Treno e la risoluzione delle principali interferenze con la viabilità cittadina.

IN PIAZZA MANZONI MIX DI VERDE E NUOVE FUNZIONI

Nell’ottica di una riorganizzazione complessiva della linea ferroviaria Modena-Sassuolo, la Stazione Piccola di piazza Manzoni viene definitivamente ridimensionata a fermata e l’area diventa nodo urbano intermodale. Una volta capolinea della tratta, la stazione di piazzale Manzoni già da alcuni anni infatti è stata declassata in fermata, con lo spostamento del terminale alla stazione centrale dei treni, non richiedendo più la presenza di un edificio adibito a stazione né di aree dedicate a stazionamento, scambio e formazione dei convogli ferroviari, né di attrezzature ed edifici di servizio connessi.

L’accordo procedimentale, che sarà siglato nei prossimi giorni da Fer, Regione Emilia-Romagna e Comune di Modena, prevede quindi la dismissione dell’area ferroviaria e l’attuazione di un intervento di riqualificazione, valorizzazione e rigenerazione dell’intero comparto attraverso una trasformazione urbanistica che darà vita a un mix di verde e nuove funzioni.

La porzione a ovest del comparto sarà ceduta al Comune di Modena per l’ampliamento del Parco della Resistenza. Potranno essere ceduti al Comune anche due edifici vincolati: la Stazione e la Centrale di trasformazione elettrica, oltre a fabbricati dell’ex circolo Sefta (dei dipendenti dell’allora azienda di trasporto a controllo pubblico), attualmente utilizzati dal circolo “Parco della Resistenza”. Se per la Stazione la prospettiva è quella di diventare sede regionale e provinciale della Fondazione Its Maker, Istituto superiore Meccanica Meccatronica Motoristica e Packaging, per l’altro edificio è in programma il rilancio come circolo attraverso una futura assegnazione.

È prevista, inoltre, l’alienazione di una porzione di circa 42 mila metri quadrati a nord-est del comparto, oggi adibita ad Attrezzature generali, dove verranno realizzate residenze. Le risorse derivanti dall’alienazione saranno utilizzate per un riassetto complessivo della viabilità nella zona, con la realizzazione di un sottopasso carrabile e ciclopedonale, che collegherà strada Morane con via Gobetti in sostituzione del passaggio a livello di via Morane, la sistemazione di aree destinate a parcheggio e l’eventuale riassetto a rotatoria dell’accesso al comparto. Nell’area potrà inoltre essere introdotta una modesta quota di commercio di prossimità.

L’intervento consentirà quindi di ampliare il parco della Resistenza e di restituire alla città una parte rilevante di aree in posizione centrale, eppure oggi inutilizzate e di rispondere alle esigenze abitative emergenti attraverso il riuso di aree già edificate e senza il consumo di suolo, in coerenza con gli obiettivi di rigenerazione urbana del Piano urbanistico generale in corso di definizione e della legge regionale.

Consentirà, inoltre, di desigillare una significativa area oggi pavimentata. In particolare, negli schemi di assetto del nuovo Pug l’area riqualificata si configura come luogo cruciale di una delle ‘piattaforme pubbliche’, che mette a sistema la zona sud (Parco della Resistenza e zona Morane), i contesti urbani limitrofi e la zona più storica della città.

La presenza della fermata della linea ferroviaria, delle fermate del trasporto pubblico locale su gomma, di parcheggi di interscambio, di depositi protetti per biciclette e delle biciclette gialle del servizio di noleggio gratuito comunale “C’entro in bici”, renderanno l’area un nodo urbano intermodale, come previsto nel Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile e nei documenti per il futuro Pug.

L’accordo procedimentale. già approvato dalla Giunta, è un atto propedeutico a governare il processo attuativo dell’iniziativa che si definirà in maniera più puntuale con la stesura di uno specifico Accordo di programma in variante agli strumenti urbanistici attualmente vigenti.

 

CONSULTAZIONE SUL PASSAGGIO A LIVELLO VIA PANNI

Un sottopasso stradale in linea con l’attuale percorso oppure un sovrappasso ferroviario che consenta di mantenere l’attuale quota stradale? Sono le due soluzioni allo studio da parte di Fer e del Comune di Modena per il superamento del passaggio a livello di via Panni, su cui nelle prossime settimane l’Amministrazione intende avviare, con il coinvolgimento del Quartiere, una consultazione cittadina, che potrà avvalersi di strumenti diversi, sul modello di quella realizzata per piazza Mazzini.

La prossima introduzione del Sistema di Controllo Marcia Treno, volto ad aumentare la sicurezza della circolazione dei treni, a causa dell’estensione della catena di controlli sugli attraversamenti e dell’eventuale adeguamento dei punti di segnalamento, potrà determinare un ulteriore allungamento dei tempi di chiusura dei passaggi a livello, rispetto alle criticità che già si registrano. Per questo, quindi, sono allo studio soluzioni alternative ai passaggi a livello principali.

Regione e Fer hanno definito un programma di interventi sulla ferrovia Modena-Sassuolo per il superamento degli impatti e delle interferenze, in particolare in ambito cittadino, derivanti dagli attuali passaggi a livello e, con il Comune Fer ha siglato un protocollo d’intesa per la realizzazione di interventi infrastrutturali attualmente in corso di approfondimento.

In particolare, su via Panni, dove potrà essere per altro istituita una fermata, sono appunto al vaglio due soluzioni: una prima che prevede di abbassare l’asse stradale in modo da realizzare un sottopasso, che si scosterà leggermente rispetto all’attuale percorso lambendo una piccola porzione del parcheggio antistante il parco Amendola; una seconda che immagina l’elevazione della linea ferroviaria con la realizzazione di un breve tratto di ‘viadotto’ in grado anche di ricucire il parco Amendola con il verde oltre l’attuale percorso della ferrovia. Al tempo stesso si sta conducendo un approfondimento sul possibile riassetto della viabilità del quadrante, valutando se il carico veicolare su via Panni subirà modifiche, anche alla luce delle scelte dell’Amministrazione di non proseguire con le espansioni inizialmente previste nell’area dal Piano regolatore vigente.

Sono in corso, inoltre, valutazioni per risolvere altre interferenze tra viabilità e linea ferroviaria Modena-Sassuolo, come ad esempio per il passaggio a livello di via Mantegna. Sulla base delle verifiche dell’impatto del nuovo Sistema di Controllo Marcia Treno e delle prime soluzioni infrastrutturali adottate, si valuteranno quindi l’effettiva necessità e le modalità per intervenire in altri nodi.

Infine, nell’ambito dell’efficientamento del trasporto pubblico Modena-Sassuolo, il Comune, in collaborazione con Amo ha anche affidato uno studio sul ruolo della linea ferroviaria Modena-Sassuolo, che metta a confronto gli scenari in termini di potenziale efficacia, criticità, costi di investimento e risorse necessarie sul medio-lungo periodo, valutando anche più di una tecnologia alternativa al treno, come ad esempio il tram, fermo restando il corridoio riservato rappresentato dal tracciato odierno.