Sette spettacoli per la ripartenza dopo la lunga chiusura causa pandemia, una stagione estiva all’aperto organizzata da ATER Fondazione in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Mirandola all’insegna del teatro di qualità, anche per le famiglie.

Dal 20 giugno all’8 agosto sul palco del giardino ex Cassa di Risparmio di piazza Matteotti, si potrà finalmente tornare a godere delle performance dal vivo nel pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza e di contenimento del Covid-19. Un grande interprete molto amato dal pubblico come Silvio Orlando, l’istrionico attore Paolo Nani, musicisti di chiara fama come Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite, il coreografo Luciano Padovani con uno spettacolo di tango dedicato ad Astor Piazzolla si alterneranno sul palco, lasciando spazio anche a tre interessanti spettacoli per tutta la famiglia.

Sipario per tutti alle 21.30. Biglietto unico 10 euro, 5 euro per gli spettacoli per ragazzi.

“L’estate di Mirandola rappresenta una ripartenza in grande stile – sottolinea il direttore di ATER Fondazione Roberto De Lellis – 7 i titoli in programma, di cui 3 per tutta la famiglia, che finalmente consentono agli spettatori di ritrovare quegli artisti che non hanno incontrato lo scorso inverno. La scelta ha privilegiato generi diversi, per toccare tutta la possibile gamma offerta dallo spettacolo dal vivo. I tre spettacoli scelti per i ragazzi – costretti quest’anno a casa e all’abbandono di ogni forma di socialità – privilegiano proprio il rafforzamento del tema della relazione, fondamentale per riprendere il contatto con la vita in tutta la sua pienezza.

L’estate mirandolese è, insomma, un ritorno al futuro, una riapertura che guarda con fiducia all’incontro con l’altro, nella consapevolezza che il teatro è luogo indispensabile, non solo per il rafforzamento del pensiero critico, ma soprattutto per riscoprire l’importanza della relazione fra esseri umani”.

“Dopo lo stop generale di cinema e teatri – precisa l’assessore alla Cultura e Innovazione del Comune di Mirandola Marina Marchi – Mirandola riparte, in estate, con il variegato programma di Ater. Il giardino della ex cassa di Risparmio costituirà lo sfondo più appropriato per essere avvolti da un’atmosfera magica. Non c’è nulla che possa sostituire il privilegio di assistere di persona ad uno spettacolo dal vivo. Solo in presenza si può godere dell’eccitazione e della potenza di un palcoscenico, magari in buona compagnia, per alimentare lo spirito e la mente. Il cartellone Aterpropone spettacoli di ogni genere e per tutti i gusti. Ci auguriamo così di riportare i cittadini a teatro e di valorizzare la cultura tanto penalizzata dal Covid”.

Si parte domenica 20 giugno con lo spettacolo per famiglie “Questa zebra non è un asino” di e con Giorgio Scaramuzzino (foto). Talal ha otto anni e vive in una terra devastata dove manca tutto – le scuole, il cibo, l’acqua potabile – ma resiste il desiderio di un futuro migliore. Ogni tanto riesce a recarsi in un piccolo zoo dove un guardiano dal cuore generoso accudisce gli ultimi animali rimasti. Quando l’ennesimo bombardamento si porta via anche una zebra a cui il bambino è particolarmente affezionato, il guardiano, per evitargli il dolore della perdita, decide di dipingere un asino a strisce bianconere: esattamente ciò che fece il direttore dello zoo di Gaza nel 2009. Lo spettacolo di Scaramuzzino è un’occasione per riflettere su quello che ancora resta da fare per proteggere e tutelare i protagonisti del nostro futuro. Alle vicende di Talal, infatti, fanno da contrappunto gli articoli della convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989, letti direttamente dai bambini con un gioco teatrale.

Mercoledì 23 giugno Silvio Orlando è protagonista e regista de “La vita davanti a sé” dal testo “La Vie Devant a Soi” di Romain Gary – Emile Ajar. Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, al centro di un discusso Premio Goncourt, “La vita davanti a sé” di Romain Gary è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Un romanzo commovente e ancora attualissimo, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia. Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma. Un autentico capolavoro “per tutti” dove la commozione e il divertimento si inseguono senza respiro. Dallo stesso testo, il film di Edoardo Ponti targato Netflix con Sophia Loren vincitrice del David di Donatello 2021 come miglior attrice nel ruolo di Madame Rosa.

Mercoledì 7 luglio Paolo Nani è lo straordinario interprete de “La Lettera” ideato da Nullo Facchini insieme allo stesso Nani(anche regista). Liberamente ispirato al libro dello scrittore francese Raymond Queneau “Esercizi di Stile”, scritto nel 1947, dove una breve storia è ripetuta 99 volte in altrettanti stili letterari, il tema de La Lettera è molto semplice: un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino che però sputa, chissà perché, contempla la foto della nonna e scrive una lettera. La imbusta, la affranca e sta per uscire quando gli viene il dubbio che nella penna non ci sia inchiostro. Controlla e constata che non ha scritto niente. Deluso, esce. Tutto qui. La storia de La Lettera si ripete 15 volte in altrettante varianti come: all’indietro, con sorprese, volgare, senza mani, horror, cinema muto, circo, ecc. La Lettera nasce come studio sullo stile, sulla sorpresa e sul ritmo, che vengono portati all’estremo della precisione ed efficacia comica, nella costante evoluzione dello spettacolo, in replica dal gennaio ’92. Perché non si smette mai di ridere per tutta la durata dello spettacolo? Vien fatto di chiedersi. La risposta sta nella incredibile precisione, dedizione, studio e serietà di un artista come Paolo Nani che è considerato a livello internazionale uno dei maestri indiscussi del teatro fisico.

Sarà un altro interessante spettacolo per bambini e famiglie quello in cartellone domenica 11 luglio: “L’universo è un materasso – E le stelle un lenzuolo”scritto da Francesco Niccolini e diretto e interpretato da Flavio Albanese. “Raccontare ad un giovane pubblico la storia del Tempo, dal Mito alla Meccanica Quantistica è divertente e utile. È un modo per divertirsi studiando, per imparare ridendo, e farsi le stesse domande che i più grandi Filosofi e Scienziati si sono posti nei secoli. Domande semplici ma importantissime, come quelle dei bambini curiosi. Il Tempo forse non esiste, come forse non esistono gli Dei, ma è altrettanto vero che esistono tutte le cose in cui crediamo. “Le cose esistono se tu le fai esistere… quelle belle e quelle brutte”. Dedicato a chi crede e non smette mai di crederci” sottolinea Flavio Albanese. Il racconto nonostante la sua complessità ha una forma espressiva chiara, semplice ed evocativa. Il pubblico scoprirà insieme al protagonista: il Dio Crono, come il tempo è stato percepito dagli uomini, dall’origine ai giorni nostri. Ma anche e soprattutto la grandezza illimitata delle capacità di comprensione dell’essere umano e di quanto la curiosità, da Adamo in poi, sia stata il principale motore della storia.

Mercoledì 28 luglio in programma un appuntamento musicale. “L’anno che verrà” è un viaggio attraverso i capolavori di uno dei maestri della musica italiana di tutti i tempi, Lucio Dalla. Ha come protagonista un trio composto da tre personalità artistiche, provenienti da culture musicali diverse, ricche e versatili che si contraddistinguono per estro e capacità interpretativa: Peppe Servillo (voce), Javier Girotto (sax soprano, sax baritono) e Natalio Mangalavite (pianoforte, tastiere, voce). ‘L’anno che verrà’ ci sembrava il titolo più indicato – sottilineano i musicisti – visto l’anno che abbiamo passato e ci auguriamo davvero che… sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno! Lucio Dalla sapeva indagare il futuro con le sue canzoni da profeta e per questo ci avviamo con la lampada a ripercorrerle, canzoni antiche come la terra, ma con dentro un motore che guarda il domani. Dalla ha sempre intercettato il comune sentire traducendolo in forma poetica e popolare, e le sue grandi doti di interprete hanno contribuito non poco a ciò. A noi, il tentativo di rileggere i suoi brani tenendo conto di tutto questo, sperando di indagare e ritrovare nella sua scrittura la capacità di fare della canzone un segnale imprescindibile del nostro cercare la vita, del fare poesia”.

Martedì 3 agosto protagonista sarà invece la danza con lo spettacolo “Omaggio ad Astor”. Una nuova creazione del coreografo vicentino e grande appassionato di tango Luciano Padovani, un omaggio ad Astor Piazzolla in occasione del centenario della sua nascita. Dopo l’investigazione del mondo interiore dell’artista proposto con il precedente Piazzolla Tango il coreografo affronta l’autore più conosciuto al mondo e ritenuto il simbolo del tango mondiale in modo diverso. Omaggio ad Astor è una creazione legata al suo percorso musicale. Lo spettatore potrà ascoltare e vedere attraverso i corpi dei danzatori molti dei brani più famosi scritti dall’autore: da Libertango all’immancabile Oblivion, dalla forza di Escualo alla poesia di Poema Valseado o Romance del Diablo. Una carrellata di musiche piazzolliane ballate da cinque superbi interpreti con alcuni imprevedibili colpi di scena. Una serata di grande tango, un dovuto omaggio al grande compositore.

In chiusura della stagione estiva, domenica 8 agosto va in scena il terzo e ultimo spettacolo per famiglie: “L’elefantino” di e con Bruno Cappagli. Bubu è l’unico maschietto della famiglia e le sue sorelline sono troppo piccole per accudire alla casa, così mamma e papà hanno dato a Bubu l’incarico di lavare tutti i calzini della famiglia. È un lavoro noioso e Bubu, mentre lava, si racconta una storia. Come per magia i calzini prendono vita e si trasformano in animali della giungla che ci racconteranno di come il piccolo elefantino dal piccolo naso, dotato di un’insaziabile curiosità, fu il primo di tutti gli elefanti ad avere la proboscide e di come scoprì quanto gli fosse utile. L’elefantino incontrerà animali di tutti i colori e di tutte le dimensioni, ma soprattutto incontrerà canzoni, perché ogni calzino ha un suono che fa cantare. Sono suoni che ricordano l’Africa, voci che lasciano immaginare la terra, gli alberi o l’acqua verde e limacciosa del fiume. La storia raccontata dall’elefantino è tratta molto liberamente da un racconto di Rudyard Kipling. Immaginazione, sorpresa, curiosità e musica sono gli elementi che animano questo racconto.

INFO E PRENOTAZIONI

I biglietti sono in vendita presso l’Aula Magna Rita Levi Montalcini in via 29 Maggio 4 il martedì dalle 17.00 alle 19.00 e il sabato dalle 10.30 alle 12.30 e presso il giardino ex Cassa di Risparmio in piazza Matteotti il giorno dello spettacolo dalle ore 19.00. Prevendita anche online su www.vivaticket.com

Info e prenotazioni via mail all’indirizzo mirandola@ater.emr.it e telefonicamente negli orari di biglietteria il martedì pomeriggio e il sabato mattina al numero 0535.22455