Il disastro umanitario e sociale, prima ancora che geopolitico in cui è precipitato l’Afghanistan richiede il sostegno immediato della comunità internazionale, ma chiama tutti i cittadini alla responsabilità.

Il Comune di Castenaso, nel solco di un impegno che invita a pensare globale ma agire locale, aderisce con la sua rete di centri di accoglienza SAI – Sistema Accoglienza Immigrazione del territorio allo slancio di ANCI per ospitare i rifugiati in fuga dal Medio Oriente.

Da parte di piazza Bassi c’è non soltanto la piena disponibilità, ma è allo studio un possibile ampliamento dei posti a disposizione per rispondere alle necessità. All’eventuale arrivo di donne, uomini, bambini sul territorio metropolitano risponderà in ogni caso il coordinamento a livello distrettuale degli Uffici di Piano.

L’assessore al Welfare Lauriana Sapienza però si spinge addirittura più in là, e non nasconde di pensare ad una vera chiamata civica rivolta ai castenasesi, una ‘call to action’: «Ci sentiamo chiamati in causa da questi eventi, come comunità. Ai nostri cittadini diciamo: nel caso in cui condivideste la volontà e l’interesse ad aiutare i rifugiati afgani, e disponeste di un appartamento inutilizzato, sappiate che potete metterlo a disposizione del programma SAI, e vi sarebbe naturalmente riconosciuto un canone dai partner della rete di accoglienza. Ma ben di più — rimarca — avreste la riconoscenza delle persone che aiutereste a sfuggire da quella drammatica crisi».

Senza dimenticare il progetto Vesta, a cui Castenaso aderisce, che offre la possibilità a famiglie e singoli cittadini di attivarsi in prima persona per ospitare tra le proprie mura domestiche i minori stranieri non accompagnati e i neomaggiorenni, per accompagnarli nel proprio percorso di autonomia e integrazione.