L’artista sassolese Franco Hüller, ormai da anni trasferitosi a Praga, torna in città con la mostra  L’albero della Libertà, allestita in Sala Biasin nei giorni del Festivalfilosofia: 17, 18 e 19 settembre. Dalla capitale boema, dove ha sviluppato con successo la propria ricerca, soprattutto in ambito pittorico, affiancandola all’insegnamento di pittura presso la Prague City University, Hüller ritorna con l’esposizione di dieci opere appositamente dipinte per indagare il tema del festival di quest’anno: Libertà.

«Avrei potuto affrontare il tema della Libertà dal punto di vista filosofico – spiega Hüller – ma ho invece preferito lasciarmi ispirare dall’immagine degli “alberi della Libertà” che i filo-rivoluzionari francesi innalzarono sul finire del Settecento nelle pubbliche piazze, pensando a una sorta di “selva-installazione” composta da dieci opere astratte, che hanno tuttavia anche una propria autonomia».

«La presenza in Sala Biasin – aggiunge il curatore della mostra Luca Silingardi – di quanto resta delle iscrizioni collocate sul marmoreo Albero della Libertà, eretto al centro della nostra piazza dell’Orologio (ora Garibaldi) dai filo-rivoluzionari francesi nel 1796 e distrutto dagli austriaci due anni dopo, non poteva essere luogo migliore per allestire questa esposizione, di grande impatto anche dal punto di vista spaziale e nella quale Hüller indaga il tema con la massima libertà espressiva, anche grazie al ricorso alla pittura astratta, fino ad ora piuttosto rara nel sul catalogo».

 

Vernissage: venerdì 17 settembre, ore 17.

Apertura al pubblico (ingresso libero): venerdì 17 e sabato 18 settembre: 10 – 23, domenica 19 settembre: 10 – 21

 

Franco Hüller

Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, l’artista sassolese completa la formazione all’Accademia di Belle Arti di Verona. Dopo esser stato docente di educazione artistica in Italia, attualmente insegna pittura alla Prague City University.

Ha all’attivo corsi di estetica e comunicazione in istituti superiori, oltre a laboratori creativi sviluppati con disabili intellettivi e giovani disagiati. Già direttore artistico delle riviste Autodafè e Cenere, ha presentato a Modena il progetto/galleria Flanêur. Le sue opere sono state esposte in mostre collettive e personali in Italia e in Repubblica Ceca. Il suo percorso artistico è segnato dall’incrocio di forme differenti di espressione (pittura, fotografia, video arte, animazione multimediale) e dalla ricerca di una costante interazione spinta con l’interlocutore fruitore dell’opera.