Ha visto una storia su Instagram che trattava la vendita di capi d’abbigliamento e così, essendo intenzionata ad acquistare quanto indicato, ha contattato l’inserzionista con WhatsApp con il quale ha scambiato vari messaggi sulla descrizione dei capi d’abbigliamento. Decisa ad acquistare i capi la vittima, una 32enne abitante a Canossa,  attraverso i canali western union e bonifici su carte prepagate ha provveduto ad effettuare i pagamenti a rate con l’intesa che al raggiungimento della cifra pattuita, ammontante ad oltre 2.000 euro, avrebbe ricevuto i capi d’abbigliamento acquistati.

Una volta saldato il dovuto riceveva rassicurazione sulla spedizione dei capi dal truffatore, che per farle credere di aver provveduto all’incombenza inviava alla vittima tramite WhatsApp la foto dei documenti attestanti – a suo dire – l’avvenuta spedizione. Nonostante questo la donna non riceveva quanto acquistato motivo per cui materializzava di essere rimasta vittima di una truffa presentandosi ai carabinieri di San Polo d’Enza formalizzando la denuncia. Dopo una serie di riscontri, i Carabinieri sanpolesi catalizzavano le attenzioni investigative sull’odierno indagato, nei cui confronti venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa. L’uomo, un 27enne abitante in provincia di Torino, è stato quindi denunciato per truffa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia. Il truffatore scoperto ha poi contatto la vittima dichiarandosi disponibile a risarcirla del danno subito. Allo stato, tuttavia, secondo quanto dichiarato dalla stessa denunciante, ha provveduto al rimborso parziale avendole restituito 1.000 euro a fronte dei 2.000 incassato per le vendite fantasma.