«Dell’ipotesi di quota 102 per un anno che circola in queste ore non si è parlato nell’incontro dell’altra sera con il premier Draghi. Aspettiamo di conoscere il testo definitivo della legge di Stabilità che uscirà dal Consiglio dei Ministri». Lo ha detto il segretario nazionale Cisl Luigi Sbarra intervenuto oggi a Modena al consiglio generale della Cisl Emilia Centrale.

«Noi rinnoviamo l’invito al governo ad aprire subito un tavolo di confronto sulla previdenza e sulle pensioni, partendo dalla piattaforma che abbiamo presentato cinque mesi fa e che il governo conosce benissimo. Dobbiamo lavorare a una riforma complessiva e strutturale del sistema pensionistico e previdenziale, cambiare questa odiosa legge Fornero per assicurare ai lavoratori e alle lavoratrici flessibilità di uscita dal mercato del lavoro.

Bisogna assicurare alle persone la possibilità come scelta volontaria di poter uscire dal mondo del lavoro a partire da 62 anni, realizzare l’obiettivo di 41 anni di contributi a prescindere dall’età per andare in pensione e poi fare un grande investimento sui giovani, costruendo una pensione di garanzia per assicurare una terza età dignitosa anche a loro, incentivando l’adesione alla previdenza complementare.

I giovani oggi sono intrappolati con il sistema contributivo puro e con carriere lavorative frammentate e discontinue. Dobbiamo far valere per loro i periodi di formazione e disoccupazione involontaria, in modo da rafforzare un livello di trattamento pensionistico adeguato e dignitoso.

Poi occorre allargare ulteriormente e rendere strutturale l’Ape sociale e “l’opzione donna”, conquistare  risultati importanti per i nostri anziani e pensionati con la piena rivalutazione delle pensioni, l’allargamento del perimetro della quattordicesima mensilità, finanziare adeguatamente le legge sulla non autosufficienza.

Il governo conosce nel dettaglio queste nostre posizioni e richieste. Ecco perché lo invitiamo a valutarle e aprire subito il tavolo di confronto con il sindacato.

Pensioni, fisco, investimenti, lavoro, ammortizzatori, politiche attive: queste le nostre priorità».