L’Amministrazione comunale di Reggio Emilia esprime cordoglio per la scomparsa di Attilio Marchesini, già conservatore presso i Civici Musei della città, persona di ampia e profonda cultura, studioso di arte e storia, in particolare quella della città e del suo territorio fino ad esserne imprescindibile punto di riferimento.

Non si possono non ricordare la sua umanità, la sua empatia, le sue doti di persona essenziale e affabile, umile e disponibile a condividere il proprio sapere con chi voleva allargare le proprie conoscenze, chiunque esso fosse.

Attilio Marchesini è stato un protagonista della vita culturale e dell’evoluzione dei Musei Civici di Reggio Emilia: ha partecipato al percorso di questa antica e fondamentale istituzione dall’inizio degli anni Settanta, quando iniziò a lavorare con il direttore Giancarlo Ambrosetti e fino ai primi passi verso il Nuovo Museo ideato da Italo Rota con la direzione e i curatori delle Collezioni museali di oggi, esperti più giovani che negli anni aveva affiancato come collega e contribuito a crescere.

In pensione dal 2009, Attilio aveva continuato infatti a occuparsi dei Musei volontariamente anche in seguito, collaborando fra l’altro al percorso partecipato con la città per il rinnovo di Palazzo dei Musei e alla grande mostra “For Inspiration Only” del 2014. In questa occasione, con grande sensibilità e competenza, aveva raccolto storie di oggetti, di persone e di vita che costituirono una speciale “sezione” della mostra e che in gran parte sono confluite nella pubblicazione “101+1 brevi di cronaca dai Musei Civici”. Anche a lui dunque si deve un contributo importante nell’innovativo approccio culturale e nella riqualificazione dei Musei di Reggio Emilia.

Come ricercatore ha collaborato a numerose pubblicazioni, tra cui “Dimore storiche di Reggio Emilia”, “La città dall’età romana al ventesimo secolo”, “Le arti dell’arredo urbano” e, naturalmente, la Guida alle collezioni di Palazzo dei Musei e della Galleria Parmeggiani.

Negli ultimi anni, collaborando fra l’altro con la Luc-Libera Università del Crostolo, aveva continuato a studiare e ricercare, a svolgere conferenze e visite guidate “sul campo”, facendo scoprire l’attualità, la vitalità e il senso della storia nei luoghi e negli oggetti che circondano le persone ogni giorno.