Episodio numero uno: in campo in dieci, così come gli avversari, senza più la possibilità di fare cambi, togliendo volontariamente dal campo un proprio giocatore. Episodio numero due: la rinuncia al rigore assegnato a proprio favore, inesistente, decretato per un chiaro errore. Ovvero, quando lo sport diventa, davvero, maestro di vita. E occasione di crescita, innanzi tutto sul piano umano, per i giovanissimi atleti, peraltro i primi a condividere quanto successo, senza alcuna recriminazione.

E’ accaduto a due squadre di calcio emiliano-romagnole, la Virtus Castelfranco Emilia (Mo) e la Granamica di Minerbio (Bo), entrambe militanti nella categoria Under 15, capaci di scegliere il fair play sportivo e non la sola vittoria e per questo salite meritatamente all’onore delle cronache. Oggi, in Regione, il presidente Stefano Bonaccini ha voluto riconoscere tali comportamenti, premiando atleti e dirigenti con una targa.

“I miei complimenti ad Andrea Cuter ed Emanuele Brunetti- ha sottolineato Bonaccini- gli allenatori delle due squadre che hanno dimostrato di essere innanzi tutto solidi compagni d’avventura e due capaci educatori. Ma i complimenti vanno anche a tutti i giovanissimi atleti che hanno dato prova di una maturità che però non dovrebbe sorprendere, visto che spesso è dai più giovani che provengono autentiche lezioni per gli adulti. Vincere non è tutto, è vero, ma è più facile a dirsi che a farsi. E questi ragazzi hanno dimostrato di aver compreso quali sono i valori più autentici che lo sport può trasmettere: tenacia, impegno, sacrificio, ma anche e soprattutto lealtà, onestà e rispetto di chi compete o gareggia con te”.

“Questa Regione investe molto nello sport, a partire da quello di base- ha concluso il presidente-. Lo facciamo convinti che per ragazze e ragazzi, fin da piccoli, praticare un’attività agonistica sia un’occasione preziosa per crescere, conquistare la propria autonomia e formare la propria persona. E di diventare, crescendo, cittadini responsabili”.

Alla piccola cerimonia ha partecipato anche Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della Presidenza della Regione.

Cosa è accaduto

I fatti risalgono allo scorso mese di ottobre.

Nel primo caso, si gioca Virtus Castelfranco Emilia-Junior Finale. A inizio del secondo tempo, il Finale (che sta perdendo 4-0) si ritrova senza più possibilità di cambi, dopo la frattura del polso di uno dei suoi giocatori. Da qui la decisione di Andrea Cuter, allenatore della Virtus Castelfranco, di rinunciare ad uno dei propri atleti, per ristabilire la parità numerica tra le due squadre.  Alla fine, la partita si chiude con un 4 a 2 per il Castelfranco, ma il risultato a questo punto passa decisamente in secondo piano.

Un episodio che è arrivato a poca distanza da un altro analogo che ha visto coinvolte due squadre bolognesi: Zola Predosa e Granamica Minerbio. Ancora una volta è stato l’allenatore – Emanuele Brunetti, ‘mister’ del Granamica – a compiere un gesto del tutto inatteso rifiutando il rigore del possibile 2-0, che l’arbitro per un evidente errore aveva assegnato alla sua squadra. Una decisione di onestà sportiva presa dopo aver consultato i suoi giovani calciatori e il cui valore è stato accresciuto dal risultato finale: 2-1 per il Zola Predosa.