“Ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale” con questa poesia di Eugenio Montale, l’assessore alla cultura di Castiglione dei Pepoli, Margherita Nucci, ha voluto ringraziare e festeggiare le coppie del comune dell’Appennino che hanno raggiunto fino a 70+1 anni di matrimonio, le quali sono state accolte nella sala del Consiglio Comunale per un momento di festa insieme.

A causa della pandemia lo scorso anno si è dovuto rinunciare al momento di festa, così saranno chiamati in Municipio anche coloro che hanno tagliato l’importante traguardo gli anni passati. Dopo la cerimonia di sabato 4 dicembre le altre coppie sono state convocati in altre giornate così da non creare assembramenti.

A coronamento della giornata l’assessore, Margherita Nucci, ha dichiarato che “è stata una giornata di emozioni e commozione! Proprio per questo ho scritto e consegnato ad ogni coppia una lettera, affinché rimanga come ricordo di queste giornate. L’anniversario è un inno all’amore, è la riconferma dell’amore e in quanto tale deve essere celebrato!  Quindi ho deciso di non chiamare solo le coppie che avrebbero celebrato l’anniversario quest’anno, ma anche quelle dello scorso anno, che festeggeranno i 50/60/70+1!”.

 

Testo della lettera:

Se siete qui oggi è per dimostrare che 50-60 o 70 anni di matrimonio sono ancora possibili. C’è un verso del poeta Montale stupendo, lui, riferendosi alla moglie scrive: “ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale”. Di solito, utilizzo questo verso (sono un’insegnante) per spiegare ai ragazzi la figura retorica dell’iperbole. L’iperbole è un’esagerazione, qualcosa che non può essere fatto in realtà, perché esageratamente impossibile. Non è possibile percorrere un milione di scale, sono un po’ troppe.
Però, oggi, guardandovi, smentisco la mia affermazione: “ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale” non è un’esagerazione, ma siete voi, che avete sceso e salito insieme le scale della vita.
Immagino che non sia stato tutto sempre semplice nei vostri matrimoni, sicuramente alle volte avreste voluto mollare, dire “basta”, questo “milione di scale” le voglio scendere da sola/ o, perché la vita non è sempre una giornata di sole, spesso è pioggia, è temporale, è dolore, è lacrime, sono silenzi incompresi (“chissà cosa le/gli passerà per la testa).
Voi siete, però, la dimostrazione, che nel bel mezzo di una terribile tempesta, si può ritrovare la mano della propria moglie e del proprio marito, si può stringerla e dire: voglio continuare a vivere con te la mia vita, non perché da solo/a non ce la faccio, ma perché insieme a te, questo milione di scale sembrano cento.
La tua mano è forza per me,
la tua mano è “dove non arrivo io arrivi tu”,
la tua mano è: “ ce la faremo anche questa volta, magari un po’ più ammaccati, ma ce la faremo”,
la tua mano è aiuto,
la tua mano è carezza.
Oggi, allora, voglio farvi i complimenti, per essere riusciti a non lasciare la mano l’uno dell’altra.
Siete un esempio e siete speranza.
Congratulazioni!
Con affetto”

Margherita Nucci