Sabato 11 dicembre ore 16.00 a Pavullo presso Palazzo Ducale – Galleria dei Sotterranei – presentazione del libro “C’erano i pagliai” storie contadine – Frignano 1971- 1973. Saranno presenti con le loro storie i protagonisti o i parenti delle persone ritratte 50 anni fa.

Libro con fotografie di Rolando Montanini e testi di Simona di Bona che testimonia il valore della memoria di una cultura contadina che sta ormai scomparendo. Un’opera che a Pavullo sta suscitando una vera e propria “caccia” collettiva a riconoscere i protagonisti delle foto.

Chi è ora quel bambino fotografato in casa nel 1974? Chi era quella signora tra le sue mucche? Cosa diceva il guaritore a chi si rivolgeva a lui?

“C’erano i pagliai” è un progetto originale che ha come genesi una serie di incontri: l’incontro tra immagini e parole, tra il passato ed il presente, tra nostalgia e denuncia, cercando tra questi concetti apparentemente in opposizione un nesso causale, sincronico. Non solo quindi un libro di vecchie fotografie del Frignano con fantasiose descrizioni.

Rolando Montanini del mestiere di fotografo spiega che “negli anni settanta ero solo un ragazzo che aveva scoperto un linguaggio nuovo e lo usava con l’inconsapevolezza del divertimento e con la voglia di raccontare delle storie”.

Valeria Varas, editrice, storica dell’arte e della fotografia, scrive di “C’erano i pagliai”: “Questo libro è una sosta in uno spazio temporale indefinito, ma quando comprendi che la campagna è quella del Frignano nei primi anni ´70, caspita, sembra l’Italia del dopo guerra. E dici, un libro neorealista, o figlio della grande scuola italiana di registi e fotografi che hanno saputo fermare con maestria quel lasso temporale e farlo divenire unico, riconoscibile, imperituro. Un’eredità tutta italiana.”

Il racconto di “C’erano i pagliai” inizia con il ritrovamento dei negativi, chiusi da anni in scatole di cartone, successivamente si concretizza con la ricerca di una storia che potesse raccontare un mondo scomparso unito a parole che nuotassero in un compromesso tra cuore e memoria. “C’erano i pagliai” ha avuto fretta di emergere, un’urgenza come il desiderio di uscire da una matura stagionatura e rappresentare il senso vitale delle campagne che tanto profondamente hanno segnato la cultura emiliana. Un omaggio e una potente testimonianza, il senso crudo di una realtà fatta di lavoro e fatica, di ineluttabilità, di speranza e di dignità.

Le immagini fotografiche dialogano con le parole di Simona di Bona che ha interpretato un mondo anagraficamente distante, ma nutrito dalle stesse radici emiliane che dal Frignano defluiscono alla pianura: “È stato un viaggio nel tempo interiore, un tempo non antico ma propriamente vecchio, con quello che porta in sé questa parola: curvo, lento, a volte respingente, a volte nostalgico, inesorabile e irrinunciabile.” Così Simona di Bona descrive il lavoro di “investigazione” sulle immagini per trovare le parole che riuscissero a descrivere quel mondo perduto.

Successivamente alla pubblicazione del libro Rolando Montanini ha avuto l’idea di lanciare sui social una domanda: “Riconoscete le persone o i luoghi ritratti nelle foto?”. Pavullo ha risposto: sono arrivati commenti, ipotesi, suggerimenti, segnalazioni di parenti, amici, conoscenti. Per molte persone ritratte sarebbe stato impossibile rivedere e rivivere quel tempo lontano, la fotografia in quel periodo era un lusso che era riservato agli eventi ufficiali. Così le emozioni rinascono dal ricordo: Montanini ripercorre 50 anni dopo le stesse strade, per dare un nome alle persone e ai luoghi seguendo la mappa della memoria di una comunità intera, ri-fotografando il paesaggio del Frignano quasi a cercare una sovrapposizione che attraversa il tempo: “Credo fermamente che la storia di una comunità, delle nostre origini, siano il nutrimento della nostra identità.”

 

Il libro si può trovare a Modena presso l’edicola di Corso Duomo 1, a Pavullo in tutte le edicole ed alla libreria La Sorgente via Giardini 240 e sarà presto disponibile sui principali e-shop.