Una montagna più forte e più attrattiva, a partire dal lavoro. La Regione a fianco delle imprese appenniniche, per sostenerle nei processi di innovazione e ristrutturazione. Con un’attenzione particolare a quelle che assumono nuovo personale, promuovono interventi sostenibili e operano nei territori più fragili dell’Appennino.

Sono venti le aziende che riceveranno i contributi a fondo perduto previsti dal bando regionale lanciato questa estate: 2,5 milioni di euro il plafond complessivo.

E ulteriori 2,5 milioni sono in arrivo con il Bilancio 2022, grazie ai quali sarà possibile scorrere la graduatoria.

Entra così nel vivo una misura innovativa, espressamente dedicata alle imprese che operano in uno dei 121 Comuni appenninici dell’Emilia-Romagna. E  che rappresenta un nuovo, ulteriore tassello dell’ impegno della Regione per il rilancio di questi territori.

“Parte dal lavoro la rinascita della montagna e la sua capacità di essere protagonista di uno sviluppo sostenibile e inclusivo. Soprattutto oggi con una pandemia che rischia di accentuare ulteriormente le distanze tra le aree più periferiche e i grandi centri urbani. Ed è per questo che abbiamo fortemente voluto questa misura rivolta proprio alle imprese che operano nei territori montani dove svolgono una funzione fondamentale di presidio del territorio a partire dalle aree più fragili –   ha detto l’assessore regionale alla Montagna Barbara Lori –. Un intervento che vogliamo rilanciare già con il Bilancio 2022 dove abbiamo previsto altri 2,5 milioni di euro per continuare a dare una risposta alle tante domande che sono arrivate e che dimostrano la vitalità del tessuto economico e sociale del nostro Appennino”.

“Una misura  – ha aggiunto Lori –  che si inserisce nel quadro di un più ampio impegno: dal bando con cui abbiamo finanziato con venti milioni di euro l’acquisto o la ristrutturazione di una casa da parte di famiglie e giovani coppie, al taglio dell’Irap, al Programma straordinario di investimenti pubblici per i territori colpiti dalla pandemia e le aree montane e interne con cui abbiamo stanziato 14,7 milioni di euro”

Le imprese per provincia

Meccanica ed elettronica; ricettività turistica e ristorazione, agrindustria; commercio, costruzioni, sanità e servizi sociali. Le imprese vincitrici del bando regionale appartengono a diversi settori dei servizi e della manifattura e riceveranno un contributo medio  di 125 mila euro.

Questa la ripartizione per provincia: 3 imprese a Piacenza per complessive 211.308 euro; 2 a Parma (191.691 euro), 4 a Reggio Emilia (540.310 euro), 5 a Modena (750 mila euro), 2 a Bologna (227.272 euro), 2 a Forlì-Cesena (300 mila euro) e 2 a Rimini (279.417 euro)

Premialità  e interventi finanziati

Sono 452 le domande presentate, di cui 245 quelle ammissibili. II bando ha finanziato –  con contributi fino ad un massimo del 70% della spesa ammissibile e che potevano essere compresi tra 25 mila e 150 mila euro – interventi di riqualificazione, ristrutturazione, acquisto e recupero di strutture e spazi produttivi, o per investimenti in macchinari, attrezzature e impianti.

Con una corsia privilegiata per i progetti  che  comportano  nuova occupazione. Punteggi aggiuntivi  anche per i progetti presentati da imprese localizzate nei comuni con una popolazione fino a 5mila abitanti, in un Comune di alta montagna o a più alta fragilità di tipo demografico, sociale ed economico.

Erano ammessi tutti i settori produttivi ad eccezione di quello agricolo che può già usufruire delle misure previste dal Piano regionale di sviluppo rurale.