È stato il C.M.E. CONSORZIO IMPRENDITORI EDILI – SOCIETA’ COOPERATIVA di Modena, ad aggiudicarsi l’appalto dei lavori di riqualificazione di piazza Garibaldi per un importo pari a 1.129.254,91 euro. Il CME Consorzio Imprenditori Edili costituito a Modena nel 1979 da 11 imprese artigiane è oggi un’importante realtà a livello nazionale.

“Siamo ormai al termine delle fasi procedimentali di questo appalto – spiega il sindaco Claudio Poletti – fortemente accelerate da questa amministrazione, grazie anche all’apporto del nuovo Rup, il responsabile unico del procedimento, l’architetto Maria Francesca Rametta. La direzione lavori è stata affidata al gruppo STRADIVARIE ARCHITETTI ASSOCIATI, mentre della sorveglianza archeologica si occuperà IN TERRAS. Le gare d’appalto sia per la Direzione Lavori, che per i lavori sono state gestite dalla Centrale Unica di Committenza dell’Unione Comuni Bassa Reggiana”.

In accordo con la Regione Emilia Romagna, l’allestimento del cantiere è previsto entro fine febbraio.

“Per questo motivo – aggiunge il sindaco Poletti – dal 9 febbraio il mercato del mercoledì avrà una nuova collocazione, individuata e condivisa con le associazioni di categoria e gli ambulanti. I 54 banchi del mercato, più le tre postazioni per i cosiddetti ‘spuntisti’ (cioè gli operatori non titolari di una concessione che aspirano ad occupare un posto libero o uno spazio non assegnato) si sposteranno in largo Cavallotti, piazza Baccarini, via Trento e Trieste e piazza Ersilde Cervi Caroli (parcheggio del Teatro)”.

La durata dei lavori, che procederanno in modo da ridurre il disagio per residenti e utilizzatori della piazza, è prevista in un anno.

“Dall’ultima settimana di gennaio – prosegue Poletti – inizieremo gli incontri con gli stakeholder per presentare il progetto e nei primi quindici giorni di febbraio svolgeremo riunioni nei singoli negozi per preparare un incontro collettivo con i residenti al fine di presentare anche a loro il progetto dello studio Paola Viganò che è stato approvato ed eventualmente individuare soluzioni condivise a criticità che si potranno presentare”.

Il progetto di piazza Garibaldi, nell’intento dei professionisti che lo hanno redatto, esprime un concetto urbano e spaziale semplice, fortemente motivato dalla forma allungata dell’ampio spazio che la caratterizza, un rettangolo di 180 per 40 metri. Un concetto che ha riletto criticamente la storia del sito e la memoria del canale che lo attraversava, un segno longitudinale ripreso nella scelta delle fasce di pietra di Prun (lo stesso materiale con cui venne realizzato il “marciapiede della rana”) che esaltano la dimensione allungata dello spazio. La proposta dei progettisti è quella di tornare a concepire la superficie della piazza come un piano unico, coerente e senza ostacoli che si articola in direzione est-ovest, a contatto con il preesistente “marciapiede della rana”, con una serie di fasce longitudinali che enfatizzano la continuità con l’asse di via Matteotti. La proposta progettuale privilegia la semplicità del disegno e una selezione di elementi e materiali presenti nel contesto di Finale per garantire la flessibilità di funzioni e modi di uso dello spazio. Pochi elementi compongono quindi la nuova piazza: il piano unico, il marciapiede della rana e la sua estensione, la piazzetta dei Mulini di sotto (collocata nello spazio tra via Agnini e l’inizio della piazza), il sagrato della Chiesa della Buona Morte e la copertura vegetale. La nuova sistemazione della piazza prevede, infatti, anche la messa a dimora di alberi con un progetto che assicura l’ottimizzazione della raccolta delle piogge e delle acque superficiali attraverso un sistema di declivi che portano l’acqua direttamente all’interno delle fosse arboree in cui saranno collocate le piante.