L’aumento dei costi delle materie prime e il cosiddetto “caro bollette” rischiano di mettere in ginocchio gli impianti sportivi, in particolare le piscine. Come Comuni firmatari della Convenzione per l’utilizzo e il sostegno al Centro Nuoto di Vignola desideriamo portare all’attenzione del Governo centrale la difficile situazione in cui versano i centri natatori.

Come ha ricordato giustamente il coordinamento delle Associazioni dei Gestori degli impianti natatori, a causa delle pur necessarie misure di contrasto alla diffusione del Covid 19, le piscine sono state le prime a chiudere e le ultime a riaprire. Eppure sono luogo essenziale per il benessere psico-fisico dei cittadini di tutte le età. Ora, con una utenza che rimane comunque ridotta, si aggiungono i rincari dei costi dell’energia che rischiano di compromettere la ripresa delle attività. Come Enti locali, in questi mesi, abbiamo cercato di stare al fianco dei gestori per garantire un servizio che riteniamo essenziale per le nostre comunità. Ma il contrasto ai pesanti rincari delle bollette è un tema che non può essere affrontato solo a livello locale. Ci uniamo quindi alle richieste già avanzate dai gestori a livello nazionale e chiediamo al Ministero dell’Industria e dello Sviluppo economico che parifichi, nelle politiche di sostegno, gli impianti natatori agli impianti energivori. Occorre intervenire in tempi rapidi per mantenere aperto il nostro patrimonio impiantistico.

 

I sindaci con delega allo sport e assessori allo Sport dei Comuni firmatari della Convenzione per l’utilizzo e il sostegno al Centro Nuoto di Vignola: Luca Righi (Comune di Vignola), Paolo Simonini (Comune di Castelvetro), Giovanni Galli (Comune di Marano s.P), Enrico Tagliavini (Comune di Savignano) e Umberto Costantini (Comune di Spilamberto).