Tre giovani afgani  sono giunti nel reggiano nascosti, ad insaputa del conducente, sul rimorchio di un camion partito dalla Serbia e diretto in un’azienda del comprensorio ceramico. Sono fuggiti dal cassone del camion approfittando della sosta effettuata dall’ignaro conducente nella zona industriale del comune di Scandiano e sono stati successivamente presi dai carabinieri della tenenza di Scandiano e della stazione di Albinea  che, recependo la segnalazione di un cittadino, si sono posti alla ricerca dei tre  fuggitivi localizzati poco dopo lungo la via Per Scandiano poco lontano dalla zona dove si erano allontanati.

I tre, due 19enni e un 18enne tutti di nazionalità afgana, sono stati condotti in caserma e dopo essere stati foto segnalati e identificati sono stati denunciati alla Procura reggiana con l’accusa di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato Italiano. I tre inoltre al termine delle formalità di rito sono stati avviati presso i competenti uffici della Questura di Reggio Emilia per le procedure relative alla loro eventuale regolarizzazione.

E’ accaduto l’altro pomeriggio poco prima delle 13.00 quando, su richiesta della centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Reggio Emilia, un equipaggio della tenenza di Scandiano unitamente a una pattuglia della stazione di Albinea, sono intervenuti nei pressi della zona industriale del comune di Scandiano in quanto un autotrasportatore segnalava che dopo aver aperto il portellone del rimorchio per scaricare della merce sorprendeva tre giovani all’interno fuggiti poi per le vie circostanti.

Le ricerche consentivano di rintracciare poco dopo i 3 fuggitivi quindi fermati in via Per Scandiano poco lontano dalla zona industriale da cui si erano dati alla fuga. Si è popi accertato che i tre afgani erano saliti a bordo del rimorchio ad insaputa del conducente mentre il camion era fermo in un area di parcheggio di Belgrado e sono rimasti all’interno del rimorchio per due giorni. I  tre stranieri, dopo essere stati sottoposti ai controlli sanitari sono stati quindi condotti in caserma e poi condotti in Questura per le procedure di competenza.