Rodolfo Ferraro, Daniele Dieci

Quanto emerge dal rapporto della DIA (Direzione investigativa antimafia), come riportato dagli organi di informazioni nelle ultime ore, è allarmante. Nel modenese la criminalità organizzata continua ad essere attratta dall’edilizia e prova ad investire i propri capitali. La fotografia consegnataci è assolutamente preoccupante e deve stimolare una reazione decisa. Per questo il nostro territorio ha bisogno di un’alleanza ampia e forte, tra istituzioni locali, società civile e organizzazioni sindacali, per la legalità in edilizia ed appalti, dal momento che il settore delle costruzioni è da sempre appetibile per gli affari della criminalità organizzata.

Gli indicatori economici e quelli delle stesse Casse Edili modenesi descrivono un settore in grande ascesa in termini di addetti (da 9.000 a 12.000 negli ultimi 6 mesi), imprese (+ 700 aziende negli ultimi 4 mesi), massa salariale (da 90 milioni a quasi 120 milioni nell’ultimo anno) e volumi di affari (+20% rispetto a un anno fa) e ciò fa gola alla criminalità organizzata.

Nella terra del più grande processo alla ‘ndrangheta – il processo Aemilia dove la Cgil e la Fillea Cgil si sono costituite parte civile – non possiamo abbassare la guardia, ma dobbiamo alzare l’asticella dell’attenzione. È urgente e necessario che le parti sane del territorio – sindacato dei lavoratori, organizzazioni datoriali, istituzioni ed ispettorato del lavoro – si uniscano al fine di creare gli anticorpi stringendo le maglie per evitare che le organizzazioni criminali possano penetrare nel tessuto produttivo danneggiando le condizioni di lavoro e l’intero territorio.

“Serve innanzitutto costruire un’alleanza concreta per istituire un monitoraggio del flusso di manodopera esteso all’intero settore e un confronto costante sui temi della legalità, la corretta applicazione dei contratti nazionali e provinciali e la sicurezza sul lavoro” affermano Daniele Dieci (segretario Cgil Modena) e Rodolfo Ferraro (segretario sindacato Fillea Cgil Modena).  “Dobbiamo difendere la funzione anti-ciclica del settore, stimolata dagli interventi dello Stato (i vari bonus edilizia, gli investimenti del Pnrr)  dove un euro speso nel settore delle costruzioni genera sul sistema dell’indotto una ricaduta di circa 4 euro ed un aumento dell’occupazione del 30% (1 assunto in edilizia porta a 3 assunzioni negli altri settori collegati, dai servizi al metalmeccanico) – continuano Dieci e Ferraro  – Il territorio modenese ha urgente bisogno di attenzionare fenomeni malavitosi, purtroppo già noti nel recente passato, che rischiano di danneggiare l’economia a scapito della dignità del lavoro e delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori. Chi intende fare profitto abbassando le tutele deve sapere che il sindacato a Modena è pronto a difendere il lavoro dal malaffare”.

Il tema della legalità in questo momento delicato di ripresa economica per il territorio modenese, dopo la pandemia e a fronte delle ingenti risorse del Pnrr, deve essere una grande sfida per le istituzioni e per il sindacato.