ROMA (ITALPRESS) – Una società comune in forma consortile per la realizzazione della fibra ultraveloce in Italia e una partnership strategica per il Paese. Un salto nel futuro della mobilità e della transizione digitale, all’insegna di una nuova stagione caratterizzata da nuove e profonde sinergie tra grandi player. Open Fiber e il Gruppo Autostrade per l’Italia (Aspi) hanno siglato un Memorandum of Understanding (MoU) con l’obiettivo di accelerare la digitalizzazione del Paese e collaborare in progetti e iniziative per rendere più smart le nostre città e le nostre strade.
Per fornire una soluzione concreta alla carenza di manodopera specializzata, Open Fiber, il Gruppo Aspi tramite la sua società controllata per le costruzioni Amplia Infrastructures e CIEL, società specializzata nel settore degli impianti tecnologici, hanno costituito un Consorzio che sarà attivo nel completamento della rete in fibra ottica che Open Fiber sta realizzando in Italia. Il Consorzio, denominato Open Fiber Network Solutions, prevede l’assunzione e la formazione di figure professionali che opereranno nella costruzione di infrastrutture di telecomunicazioni in fibra ottica. Le squadre di tecnici del Consorzio saranno operative a partire dal mese di giugno. A regime, il raggruppamento metterà in campo circa mille persone.
Il MoU tra Autostrade per l’Italia e Open Fiber è volto a potenziare i progetti di digitalizzazione delle infrastrutture, viarie e di rete, attraverso la realizzazione di iniziative in ambito smart cities, sistemi ITS (Intelligent Transport Systems), smart roads, e-mobility e, più in generale, mobilità sostenibile e innovativa.
In questo contesto, il Gruppo Aspi e Open Fiber sono nella miglior posizione per poter ricoprire un ruolo di primo piano nel Paese. Open Fiber detiene competenze su progettazione, costruzione e gestione di reti e sistemi informativi necessari per trasportare ed elaborare in tempo reale ingenti volumi di dati (anche video). Autostrade per l’Italia ha il know-how per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche per l’acquisizione e l’elaborazione dei dati su gestione del traffico e controllo degli accessi e algoritmi di video analytics, oltre alla capacità di fornire servizi innovativi di mobilità sostenibile, analisi e sviluppo digitale dei processi per la mobilità e per la logistica. Per Aspi, la collaborazione con OF si inserisce nell’ambito del programma Mercury, un polo per l’innovazione tecnologica che coinvolge le cinque controllate del Gruppo (Amplia Infrastructures, Tecne, Movyon, Free to X ed Elgea).
“Con questa partnership – dichiara Roberto Tomasi, Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia – si afferma un nuovo paradigma: le sinergie tra i grandi player del Paese sono il punto di svolta verso la transizione digitale e la mobilità del futuro: un passo che conferma il ruolo centrale di Autostrade per l’Italia nelle partite strategiche per il rilancio dello sviluppo nazionale. Un ruolo – aggiunge Tomasi – acquisito grazie a un piano di trasformazione aziendale robusto, caratterizzato da una visione strategica volta ad affermare il nostro Gruppo sempre più come gestore integrato della mobilità. Il piano di ammodernamento da 21.5 miliardi di euro già in avanzamento e il più recente Programma Mercury di ASPI, sono i presupposti per un futuro fatto di mobilità interconnessa e sostenibile a partire da infrastrutture sempre più moderne e sicure. La collaborazione messa in campo oggi rafforza ancor di più la nostra strategia”.
“Questo accordo è il frutto della condivisione di un’idea della mobilità del futuro, per rendere più smart processi e applicazioni non solo nelle città e nei borghi, ma anche in strade, autostrade e porti. Ciò rientra nella strategia di Open Fiber che va oltre la connettività di case e distretti industriali, nell’ottica dell’infrastrutturazione digitale complessiva del Paese” ha commentato Mario Rossetti, Amministratore delegato di Open Fiber. “Il consorzio che abbiamo messo in campo, inoltre, è una risposta alla carenza di manodopera nel settore delle telecomunicazioni per realizzare la copertura di quelle aree del Paese che finora sono state più penalizzate dall’impossibilità di accedere ai servizi di connettività”.
-foto Imagoeconomica-
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