La guerra in Ucraina sta producendo straordinarie tensioni sui prezzi delle commodities agricole, in particolare il mais e, in misura maggiore, il grano: Russia e Ucraina insieme rappresentano quasi il 30% delle esportazioni globali di grano. Lo shock dei prezzi determinerà effetti di lungo periodo: secondo il Fondo monetario internazionale, nel 2023 i prezzi delle commodities alimentari rimarranno superiori del 7,5% sul 2021 e del 39,5% sopra ai livelli del 2019. I dati, forniti dall’Ufficio studi Lapam Confartigianato, evidenziano le criticità sui prezzi del food e, di conseguenza, sui prezzi al consumo.

A marzo, sottolinea Lapam, Modena registra un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari del 4,5%, in accelerazione rispetto al 3,7% di febbraio. Alle tensioni lungo le filiere globali alimentari, aggravate con lo scoppio della guerra, sono esposte le 745 micro e piccole imprese modenesi attive nel settore alimentare, che danno lavoro a 4.419 addetti, pari al 39,3% dell’occupazione del settore, nel quale è marcata la connotazione artigiana: sono 471 le imprese artigiane, con 2.526 addetti, pari ad oltre un quinto (22,4%) degli addetti del settore. Il settore rappresenta il perno della filiera dell’agroalimentare italiano, a cui è dedicata Cibus 2022, la manifestazione che si tiene fino oggi a Parma, e che vede la partecipazione di Confartigianato Imprese Alimentazione e di alcune aziende associate Lapam.

Nonostante il succedersi di pandemia, crisi energetica e accelerazione dei costi delle materie prime determinata dalla guerra in Ucraina, le imprese italiane della produzione alimentare hanno registrato una migliore performance rispetto ai competitor europei. Negli ultimi dodici mesi a febbraio 2022 in Italia la produzione alimentare è del 2,3% superiore al corrispondente periodo pre-pandemia, facendo meglio dei produttori di Francia (+1,6%), Spagna (+1%) e di Germania (-0,1%). L’Ufficio studi Lapam Confartigianato chiude la sua approfondita analisi con un dato confortante, per quanto ancora da consolidare: il food made in Modena si conferma protagonista sui mercati internazionali, con le esportazioni del 2021 che risultano del 12,9% superiori ai livelli pre-pandemia del 2019, un risultato sicuramente molto importante. Nel corso del 2021 la provincia di Modena ha infatti esportato prodotti alimentari per un valore complessivo di 1,4 miliardi di euro. I principali paesi partner, che assorbono complessivamente il 42,5% delle esportazioni dell’ultimo anno, sono Germania (in crescita del 4,7% sul livello del 2019), Stati Uniti (che fanno registrare un aumento del 2,5% sul 2019) e Francia (arrivata a un +2,7%).