Hanno salvaguardato e aumentato i posti di lavoro e il fatturato, continuando a garantire i servizi essenziali di welfare anche nei momenti più difficili della pandemia. Tutto questo però a scapito degli utili di impresa, pressoché azzerati soprattutto a seguito del Covid e dell’aumento dei costi, a partire da quelli energetici. Per questo ora chiedono con ancora più forza alle Istituzioni di tutti i livelli un sostegno concreto affinché sia valorizzato il lavoro sociale, al quale occorre restituire dignità anche in termini di riconoscimento economico.

È questo il messaggio forte lanciato dall’assemblea regionale di Confcooperative Federsolidarietà Emilia Romagna dal titolo “Su la testa! Le cooperative sociali includono” tenutasi questa mattina al Sydney Hotel di Bologna e che si è conclusa con l’elezione di Antonio Buzzi a nuovo presidente della Federazione regionale.

L’evento si è svolto con la partecipazione straordinaria di oltre 140 delegati in rappresentanza delle 460 cooperative sociali aderenti alla Federazione regionale, che occupano 29.917 persone (74% a tempo indeterminato, per il 66% donne e con quasi 11.000 lavoratori svantaggiati), con 23.947 soci (rappresentano il 55% dei lavoratori) e un volume d’affari sviluppato di 1 miliardo e 67 milioni di euro. È intervenuta anche la vicepresidente di Regione Emilia-Romagna con delega alle Politiche sociali, Elly Schlein. Presenti, tra gli altri, anche il presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza e il presidente nazionale di Confcooperative Federsolidarietà Stefano Granata, oltre ai rappresentanti delle altre centrali cooperative e del Forum Terzo Settore dell’Emilia-Romagna.

“Tra il 2018 e il 2021 abbiamo registrato una crescita del 23% degli occupati nelle nostre cooperative sociali con +38% di lavoratori svantaggiati, e un aumento di 10% del fatturato che ha così superato il miliardo di euro – ha detto nella sua relazione Luca Dal Pozzo, presidente uscente di Confcooperative Federsolidarietà Emilia Romagna -. Gli utili da 13 milioni di euro del 2018 si sono ridotti ad appena 2 milioni di euro dell’anno scorso, e questo perché abbiamo scelto di salvaguardare i posti di lavoro e la sostenibilità delle nostre imprese, facendo importanti sacrifici sotto tutti i punti di vista”. “Questa situazione – ha detto Dal Pozzo – deve indurre tutti ad una riflessione: solo con una forte scelta sussidiaria da parte delle Istituzioni e la disponibilità a investire risorse aggiuntive possiamo continuare a garantire la tenuta del modello di welfare emiliano-romagnolo, basato sulla collaborazione consolidata tra Enti pubblici e Terzo Settore. È l’unica strada che abbiamo per mantenere qualità, quantità e universalità dei servizi, e per ridare dignità al lavoro sociale che merita un adeguato riconoscimento anche in termini economici. Ma tutto questo – ha aggiunto Dal Pozzo, che continuerà a mantenere la carica di vicepresidente di Confcooperative Emilia Romagna con delega all’intersettorialità – parte da un cambiamento culturale, sia da parte delle Istituzioni che delle imprese profit e dei cittadini: siamo tutti chiamati a riconoscere il valore e la dignità del lavoro sociale”.

“Non possiamo spiegare la tenuta del sistema di welfare dell’Emilia-Romagna senza il contributo fondamentale della cooperazione sociale – ha detto Elly Schlein, vicepresidente di Regione Emilia-Romagna con delega alle Politiche sociali -. Per questo continueremo a non voltarci dall’altra parte di fronte alle vostre istanze e siamo impegnati insieme a voi a valorizzare il lavoro sociale, cercando un punto di equilibrio condiviso con gli altri Enti pubblici per un adeguato riconoscimento dei servizi svolti dal Terzo Settore, che ha una funzione imprescindibile. Viviamo una contingenza difficilissima ma favorevole in termini di risorse a partire da quelle del PNRR. Tuttavia non siamo del tutto soddisfatti del dialogo con il Governo; al momento infatti sono rimaste fuori alcune priorità di investimenti come quelle sulla riqualificazione delle strutture residenziali e semi-residenziali, per le quali dovremo trovare insieme nuove forme di finanziamento”.

 

ANTONIO BUZZI, NUOVO PRESIDENTE DI CONFCOOPERATIVE FEDERSOLIDARIETÀ EMILIA ROMAGNA

Cinquantadue anni e residente a Cotignola (RA), presidente del Consorzio Solco di Ravenna che riunisce 16 cooperative sociali, Antonio Buzzi assume la presidenza di Confcooperative Federsolidarietà Emilia Romagna per i prossimi quattro anni grazie al voto unanime dei delegati intervenuti in assemblea. “La cooperazione sociale gestisce il 70% dei servizi alla persona dell’Emilia-Romagna, rappresentando così un asset fondamentale e imprescindibile del welfare di questa regione – ha detto Buzzi -. Ci aspettano grandi sfide a partire dal rinnovo dell’accreditamento socio-sanitario delle nostre strutture\servizi dal quale dipende più della metà del fatturato delle nostre cooperative sociali; questo rinnovo deve tenere conto degli aumenti di costi a cui stiamo facendo fronte e della necessità di dare un adeguato riconoscimento al lavoro sociale”. E a proposito di lavoro, Buzzi ha sottolineato l’importanza di “sostenere le cooperative sociali di tipo B impegnate nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, che devono poter contare su contratti adeguati alla loro tipologia di imprese che fanno inclusione sociale e non possono essere trattate come le aziendeprofit che lavorano solo con personale normo-dotato”. Infine, Buzzi ha acceso i riflettori sulle prospettive aperte dal PNRR: “Le nostre cooperative sociali devono farsi trovare pronte a intercettare risorse presentando progetti di innovazione, digitalizzazione e investimenti tecnologici che possano portare a nuovi servizi capaci di rispondere ai tanti nuovi bisogni delle comunità”.

 

IL NUOVO CONSIGLIO REGIONALE DI CONFCOOPERATIVE FEDERSOLIDARIETÀ EMILIA ROMAGNA

Pierangelo Solenghi (Consorzio Solco, Piacenza); Filippo Beghi (cooperativa sociale Fenice, Piacenza); Paola Gemmi (Kairos, Piacenza); Matteo Ghillani (Insieme, Parma); Roberta Lasagna (Aurora Domus, Parma); Maurizio Marciano (Saltatempo, Parma); Patrizia Bonardi (Sirio, Parma); Patrizia Fantuzzi (Progetto Crescere, Reggio Emilia); Patrizia Bonacini (L’Ovile, Reggio Emilia); Anna Colombini (Pangea, Scandiano RE); Luigi Codeluppi (Dimora d’Abramo, Reggio Emilia); Eduardo Raia (Coress, Reggio Emilia); Fabio Salati (Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, Reggio Emilia); Guido Gilli (Domus Assistenza, Modena); Ireneo Maruccia (Casa della Gioia e del Sole, Modena); Marco Viola (Nazareno, Carpi MO); Arturo Nora (Coopattiva, Modena); Simonetta Gaddoni (Solco Salute, Imola BO); Michela Burattini (Solco Prossimo, Imola BO); Daniele Bergamini (Piccola Carovana Ecobì, San Giovanni in Persiceto BO); Marina Vignudelli (Solco Civitas, Bologna); Chiara Bertolasi (Serena, Ferrara); Francesco Bianco (Il Germoglio, Ferrara); Cristian Bartoletti (L’Oasi, Cesena FC); Paolo Dall’Acqua (L’Aquilone, San Mauro Pascoli FC); Annagrazia Giannini (il Cigno, Cesena FC); Mauro Marconi (For.B, Forlì); Maurizia Squarzi (CavaRei, Forlì); Monica Pozzi (Solidarietà Intrapresa, Forlì); Elena Bartolotti (In Cammino, Faenza RA), Doriana Togni (LibrAzione, Ravenna); Valerio Giorgis (La Fraternità, Rimini); Massimiliano Magalotti (Akkanto, Santarcangelo di Romagna RN); Mirca Renzetti (La Formica, Rimini).