Alessandro Cupisti (foto di Alberto Bertolani)

Il Roller Hockey Scandiano annuncia ufficialmente il rinnovo annuale del contratto di collaborazione con Alessandro Cupisti. Nato a Viareggio il 28 aprile 1959 è una delle personalità più importanti della storia dell’hockey italiano: bronzo olimpico nel 1992, due ori mondiali 1986 e 1988 (dei quattro conquistati nella storia italiana in 44 edizioni,ndr), oro Europeo 1990, e da vent’anni è allenatore, anche collaboratore della Nazionale Italiana per quanto riguarda i portieri. E’ stato allenatore della prima squadra del Sarzana, SPV Viareggio e CGC Viareggio. Da settembre dell’anno scorso è allenatore dei portieri a Scandiano e da febbraio la promozione anche come allenatore della prima squadra per condurre la squadra alla salvezza. Sesto posto in classifica con 30 punti, playoff promozione sconfitti solo negli ultimi minuti nella doppia sfida contro Novara.

“Sono molto contento di rinnovare con questa società e con questo gruppo di persone che mi hanno fatto partecipe di questo progetto sin dal primo giorno. Da allenatore non sono mai uscito dalla mia zona per motivi lavorativi, ma il progetto presentatomi è davvero importante ed ho deciso di accettare la loro proposta. Mi occuperò ancora della prima squadra, di tutti i portieri dello Scandiano ed in più supervisionerò tutte le squadre, in modo da avere una linea unica. Linea unica per me vuol dire fare un altro salto di qualità.”

Un triplice ruolo che la “saracinesca” viareggina (come veniva definito da portiere) analizza in questa maniera:

“Noi in Italia dobbiamo puntare sulla qualità perchè rispetto ad altre nazioni non abbiamo la disponibilità di tanti giocatori. Ed unire in una sola linea tecnica è importante per alzare il livello di tutti i tesserati della società. E’ necessario puntare moltissime risorse sui settori giovanili perchè senza di questi il nostro sport rimane bloccato. O investi pesantemente per costruirti una prima squadra di alta qualità, oppure punti sui tuoi giocatori, investendo nella loro crescita nel tempo. E se il tuo lavoro porterà metà degli atleti attualmente nel settore giovanile in prima squadra, sarà già un grande successo. Un lavoro che ha bisogno di pazienza e di creare una base solida per farlo continuare negli anni.”

Un focus particolare sul ruolo di portiere, da uno degli interpreti più importanti della storia dell’hockey su pista italiano.

“I portieri a Scandiano si sono subito dimostrati molto collaborativi. Il ruolo è molto particolare, è unico nel nostro sport. Ogni portiere ha il suo carattere, le sue potenzialità e peculiarità ed ogni aspetto deve essere personalizzato per ognuno di loro. I ragazzi stanno maturando grazie al duro lavoro. La maturità in questo ruolo ormai arriva oltre i 25 anni ed è un percorso fatto da tanti particolari e modalità differenti di affrontarlo. In Italia non ne abbiamo tanti, ma la maggior parte sono di qualità”

Per quanto riguarda la prima squadra, parole molto positive per la stagione appena conclusa:

“Sono soddisfatto per l’ultima parte di stagione della squadra di Serie A2. Erano due gli obiettivi prefissati: la salvezza e la crescita. Li abbiamo centrati tutti e due ed abbiamo anche cercato di farci strada nei playoff, ma la concorrenza è stata molto alta. I ragazzi sono cresciuti, soprattutto nel senso di responsabilità in pista, commettendo degli errori per inesperienza, che a queste età capita sovente, ma reagendo in tempi brevi. Posso solo fare i complimenti per quanto espresso, dopo un grande lavoro in cui tutti si sono messi a disposizione.”

Da settembre l’inizio di una nuova stagione, sotto il segno dei ragazzi di Scandiano.