Lupo (C) Archivio LAV

“L’avvistamento di alcuni canidi nei pressi di Formigine, è diventato il pretesto perché un consigliere comunale potesse esternare preoccupazioni prive di qualsiasi fondamento scientifico, ma utili “acchiappa like”, giungendo a chiedere che venga attuata una non meglio precisata “strategia di contenimento del lupo” “.

Così LAV ONLUS di Modena c he aggiunge: “Con affermazioni subdolamente terroristiche quale “è preoccupante che il lupo si spinga in pianura soprattutto vicino alle abitazioni”, il consigliere ha già deciso che quelli da lui avvistati sono lupi e non cani, cosa che alla sera, in condizioni di scarsa visibilità, neppure un esperto biologo sarebbe in grado di affermare con così tanta sicurezza come il nostro consigliere!

E’ bene sapere che il lupo è un animale elusivo. Si tratta di una creatura schiva e difficilmente avvicinabile. Non attacca l’uomo, non lo riconosce come possibile preda, bensì come una minaccia da cui allontanarsi velocemente. In aree altamente antropizzate, come la provincia di Modena, è tuttavia possibile che il lupo abbia difficoltà a rendersi completamente invisibile all’uomo. D’altra parte è l’uomo ad aver invaso l’habitat del lupo e non il contrario”.

“Il lupo – prosegue LAV – vive in piccoli gruppi familiari in grado di spostarsi di decine di chilometri in poche ore. Ciò fa pensare che gli esemplari avvistati in diversi Comuni della fascia pedemontana siano riconducibili ad uno stesso branco, che si sposta all’interno della propria home range, e non ad una invasione di lupi come alcuni potrebbero pensare a causa del moltiplicarsi degli avvistamenti.

Per quanto la presenza del lupo debba destare attenzione, appare ingiustificata la preoccupazione per la sicurezza dei cittadini e sproporzionata la proposta di una “strategia di contenimento”.

“Per questo motivo chiediamo che le amministrazioni dei Comuni interessati dagli avvistamenti, si facciano carico di diffondere tra i cittadini la corretta comunicazione scientifica circa la presenza del lupo, così da favorire la convivenza pacifica con questo splendido animale” – afferma Paola Aldini della sede LAV di Modena, che aggiunge – “magari organizzando un evento pubblico al quale invitare come relatori gli scienziati del progetto LIFE WolfAlps, che da anni studiano il ritorno del lupo sull’arco alpino. Conoscere il lupo, adottare comportamenti virtuosi, educare i bambini a rapportarsi con gli animali selvatici… sono queste le informazioni da trasmettere ai cittadini”.

“Il Lupo è un predatore efficiente, indispensabile nel regolare le popolazioni di altri animali dato che preda, ad esempio i cinghiali e le tanto demonizzate nutrie. Dove c’è il lupo, l’ecosistema può ritrovare il suo equilibrio.

Lasciare un’informazione così delicata nelle mani di persone incompetenti, o peggio ancora in quelle di coloro che la utilizzano al fine di attrarre consenso politico – aggiunge LAV Modena – crea le condizioni ideali perché il cittadino non sappia come comportarsi nel remotissimo caso in cui dovesse incontrare un lupo”.

“Invitiamo quindi le Amministrazioni e gli organi di informazione a non creare inutile allarmismo, la politica in particolare si deve impegnare per favorire una sana relazione dell’uomo con l’ambiente naturale e i suoi legittimi abitanti: la fauna selvatica. Infondere paure in gran parte immotivate a giustificazione di soluzioni repressive a danno degli animali è una pratica che, almeno per il lupo, deve appartenere al passato – conclude la LAV”.