L’amministrazione comunale di Pavullo ha deliberato in giunta l’esenzione del canone unico per le attività commerciali, per i ristoranti e per gli ambulanti che frequentano i mercati del martedì sera e del sabato mattina : la decisione assunta darà sostegno a tutto il settore del commercio e ai settori della ristorazione e dell’ambulantato che, in questi ultimi due anni, hanno risentito, più di altri delle misure di restrizione causate dalla Pandemia.

Per Confesercenti Pavullo è un risultato importante, spiega Maria Fabbri, Direttrice di Area Confesercenti Frignano: “E’ una decisione che va a dare un po’ di ossigeno sia agli ambulanti che ne hanno davvero bisogno in questo momento e, soprattutto, va a sostenere il commercio e le attività di ristorazione”.

L’esenzione del canone unico mercatale per il commercio su area pubblica è stata stabilita per due giornate: il martedì sera, dove a Pavullo, fino a fine agosto si tiene il mercato serale e il sabato mattina, giornata dedicata al mercato settimanale cittadino.

Per Anva Confesercenti la decisione del Comune di Pavullo di esentare gli operatori su area pubblica dal pagamento del canone mercatale va nella giusta direzione e auspica che questa decisione possa essere assunta anche da altri comuni della provincia.

Confesercenti si dice soddisfatta della decisone e aggiunge l’importanza del ruolo delle associazioni di categoria in questa fase: “Le associazioni economiche sono state fondamentali e hanno lavorato in sinergia con l’amministrazione per arrivare a questo traguardo. La richiesta dell’estensione dell’esenzione del canone unico agli operatori del commercio su area pubblica, inizialmente prevista solo per il commercio in sede fissa e per la ristorazione è stata una precisa richiesta dell’ associazione pavullese ed è stato frutto del lavoro di confronto avuto con l’ amministrazione comunale. Questa modalità di confronto auspichiamo possa ripetersi anche in futuro rispetto alle scelte che saremo chiamati a fare per il sostegno delle imprese e dei commercianti della montagna” conclude Maria Fabbri.