“Nessun depotenziamento per l’Ospedale Civile di Guastalla, che rimane, per servizi e offerta, il secondo ospedale della provincia, dopo l’Arcispedale Santa Maria Nuova. In altre parole, l’ospedale guastallese non è oggetto di alcun ridimensionamento, ma al contrario, sta semplicemente affrontando una situazione, comune a tanti altri ospedali italiani, determinata da oltre due anni di pandemia, che hanno modificato radicalmente il normale funzionamento della struttura, che ora sta gradualmente tornando alla normalità.” questa la dichiarazione della Dr.ssa Cristina Marchesi, Direttore generale dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia.
Ad oggi l’attività chirurgica dello stabilimento ospedaliero è stata completamente riavviata. Le Strutture di Chirurgia, Urologia, Ortopedia e Ginecologia stanno effettuando la stessa tipologia di casistica pre-esistente all’emergenza COVID, sia in termini di varietà dell’offerta e di complessità della casistica. Già dall’estate 2020 le strutture di Chirurgia Generale Area Nord (Guastalla e Montecchio), Ortopedia e Urologia hanno ripreso, inizialmente gradualmente e oggi a pieno regime, ad effettuare non solo interventi in emergenza/urgenza h 24, ma anche attività chirurgica programmata, inclusa la chirurgia oncologica relativa alle patologie ad alta incidenza (mammella, colon-retto, prostata, tiroidi).
Da ottobre 2021, in aggiunta all’attività chirurgica ginecologica in day surgery e ambulatoriale, è ripresa anche l’attività chirurgica ginecologica endoscopica (laparoscopia, isteroscopia) per patologia benigna e maligna in regime di degenza ordinaria.
La disponibilità di offerta di specialistica ambulatoriale nel Distretto di Guastalla, parimenti a quanto accade nel resto della Provincia, è condizionata dall’estrema difficoltà nel reclutamento di medici specialisti, ma, da un confronto tra i dati di attività del primo semestre 2019 e del primo semestre 2022, si rileva che nel primo semestre 2022 il numero di prestazioni erogate a Guastalla è stato superiore a quelle erogate in epoca pre-Covid, nel 2019. Non corrisponde al vero, quindi, che l’offerta sia diminuita. È invece vero che è aumentata in modo esponenziale la domanda, probabilmente a fronte delle limitazioni del periodo pandemico.
L’offerta di prestazioni di specialistica ambulatoriale, come noto, è provinciale, anche se l’Azienda si impegna nel cercare, per quanto possibile, di offrire viste ed esami nel distretto di residenza o in quelli confinanti, per evitare lunghi trasferimenti. Il forte aumento della richiesta, però, non consente sempre di garantire prestazioni nel distretto di appartenenza. L’Azienda, come da indicazioni regionali, è fortemente impegnata nella riorganizzazione delle agende di prenotazione per consentire tempi di attesa adeguati e sedi prossime alla residenza dei cittadini. Si ricorda che le urgenze vengono sempre garantite.
In merito all’attività in libera professione, a fronte di 100 prestazioni erogate in regime istituzionale sono solo 4 quelle erogate in libera professione; si tratta quindi di quota assolutamente residuale rispetto all’attività erogata in istituzionale a vario titolo e assolutamente entro i limiti previsti dalla legge. Si sottolinea, altresì che le prestazioni in libera professione sono eseguite dai professionisti, oltre l’orario di lavoro e solo su base volontaria.
“Mi preme rassicurare i cittadini di Guastalla, ribadendo, ancora una volta, che l’Ospedale di Guastalla funziona, sta rientrando ai ritmi normali e qualsiasi ipotesi di depotenziamento è priva di fondamento” afferma Cristina Marchesi.