Il Comune di Modena sta compiendo i primi passi verso la creazione in città di Comunità energetiche che utilizzano fonti rinnovabili con il duplice obiettivo di contribuire alla decarbonizzazione del territorio modenese e di dare una risposta alle povertà energetiche.
Nelle prossime settimane, infatti, il Comune, su proposta delle assessore all’Ambiente Alessandra Filippi e all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, sottoscriverà una convenzione con l’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile (Aess), il Consorzio attività produttive e Acer sulla base della quale effettuare una ricognizione della situazione attuale e realizzare alcuni studi di fattibilità tecnica per verificare il potenziale di applicazione di nuovi impianti fotovoltaici.

L’obiettivo finale è, appunto, verificare la possibilità di costituire Comunità energetiche di cittadini e Comunità di energia rinnovabile, cioè associazioni tra cittadini, pubbliche amministrazioni e anche attività economiche che uniscono le proprie forze per dotarsi di impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili riducendo i costi.
La verifica sulle possibilità di installazione di impianti fotovoltaici finalizzati alla creazione di Comunità energetiche sarà effettuata sugli edifici di edilizia residenziale pubblica e di edilizia residenziale sociale di proprietà del Comune e di altri enti partecipati, nelle aree produttive oggetto di piani per gli insediamenti produttivi (Pip), sugli edifici pubblici attraverso i quali sviluppare progetti coerenti con il nuovo Piano urbanistico generale, con il Piano per l’energia sostenibile e il clima (Paesc) e con il Pair regionale.
Nell’ambito di attuazione della convenzione, che ha una durata prevista di due anni, saranno effettuate ricognizioni delle superfici dure (per esempio, tetti, piazzali industriali, aree pubbliche) potenzialmente utilizzabili per gli impianti, saranno verificati lo stato e la consistenza degli impianti già esistenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e analizzati i consumi. A seguire, saranno individuati i siti di interesse per la produzione di energia rinnovabile, con una stima della potenza installabile, della producibilità degli impianti e del bilancio dei flussi energetici. Una volta verificato lo stato dell’arte, si determineranno gli attori da coinvolgere per la creazione di Comunità energetiche e si svilupperanno progetti da presentare a finanziamento attraverso bandi pubblici.
Sempre con l’obiettivo di creare una comunità energetica dedicata a contrastare la povertà energetica, si sta avviando anche il progetto Unire (Urban Network Investing Resource for an Energy community) promosso dal Comune e da Porta Aperta e da realizzare nel Quartiere 2. Il progetto si inserisce nel programma europeo di assistenza tecnica Epah (Energy Poverty Advisory Hub) grazie al quale Aess effettuerà l’analisi di fattibilità del progetto stesso.