Il presunto stato di “degrado inaccettabile” nel quale verserebbe il parco Rio dei Gamberi di Castelnuovo Rangone è diventato il pretesto per esternare preoccupazioni sulla presenza di nutrie da parte di un gruppo di residenti. Preoccupazioni prive di fondamento, ma utili ad associare la Nutria ad una idea di presunto pericolo e insalubrità, tanto da auspicare un intervento non meglio precisato.

Da affermazioni come: “basta fare due passi intorno al bacino e avvicinarsi alle sponde per vedere i roditori, di dimensioni notevoli, emergere dall’acqua e avvicinarsi, per nulla spaventati dalla presenza delle persone”, ciò che emerge è la tendenza dell’essere umano a considerare pericolosi gli animali che non conosce o che esulano dal suo controllo. Un pericolo immotivato, provocato dall’ignoranza e ingigantito dalla mancanza di empatia.

“Le simpatiche nutrie del parco Rio Gamberi” – spiega Paola Aldini della sede LAV di Modena – “fanno parte di una piccola colonia censita e protetta. Se ne contano 8, tutte sterilizzate e risultate sane ai controlli veterinari. Le loro condizioni di salute non devono destare preoccupazione e neppure il loro comportamento. Se si avvicinano alle persone è solo perché abituate ad accettare cibo. Sono tanti, infatti, i bambini che si fanno accompagnare al parco dai genitori per ammirare le nutrie e offrire loro qualcosa da mangiare, nonostante sia vietato dal regolamento del parco. Chi non conosce questi animali e ne è intimorito, non deve fare altro che ignorarli e mantenersi a rispettosa distanza evitando qualsiasi interazione”.

E’ bene sapere che gli animali selvatici, in genere, sono autosufficienti e non necessitano di essere alimentati dall’uomo. Offrire loro del cibo altera il loro comportamento naturale e li rende vulnerabili. Si corre inoltre il rischio di offrire cibo inadatto, dannoso per la loro salute. Le nutrie sono animali che amano la pulizia, vivono in simbiosi con l’acqua, si strofinano continuamente il pelo e la pelle, il così detto grooming. Non si registrano casi di zoonosi, cioè, malattie trasmesse dall’animale all’uomo provocate dalle nutrie.

La sede LAV di Modena è disponibile a incontrare i cittadini per spiegare loro il valore del progetto, raccontare la vita delle nutrie e degli altri animali selvatici che popolano il parco. Il parco non è solo “un’area verde dove adulti, anziani e bambini vanno ogni giorno a godersi un po’ di pace”, è anche l’habitat di animali selvatici o semi-selvatici che qui vivono senza fare del male a nessuno. Anche loro hanno il diritto di godersi un po’ di pace!

“Il vero degrado che colpisce le aree verdi cittadine è dovuto, piuttosto, alla spazzatura “dimenticata” da esseri umani irrispettosi dell’ambiente e della cosa pubblica. Non è raro imbattersi in plastica, bottiglie, lattine, cartacce ed anche escrementi con tanto di fazzolettino accanto usato per pulirsi, escrementi sicuramente umani! Bene che cittadini zelanti denuncino stati di degrado delle aree verdi e che invitino le istituzioni a provvedere, a patto che il degrado sussista per davvero e che ad essere colpevolizzati, quindi a farne le spese, non siano degli animali innocenti” – conclude la LAV.