Nell’ambito della rassegna “Note oltre i confini”, a cura dell’Associazione Amici del Quartetto “Guido A. Borciani”, sono due i concerti formiginesi dedicati all’eco del canto nella musica strumentale, il 7 e il 9 ottobre.

Il programma musicale accosta alcuni tra i capolavori della scrittura per quartetto d’archi da Mozart, Schubert e Brahms, alle variazioni che Beethoven dedicò ad alcune celeberrime arie d’opera.

Il 7 ottobre alle 21, il Castello di Formigine ospiterà il Quartetto Guadagnini con musiche di W.A. Mozart Quartetto per archi quartetto in do maggiore K465 “Le dissonanze” e F. Schubert Quartetto per archi in re minore D810 “La morte e la fanciulla

Il 9 ottobre alle 18, presso l’Auditorium Spira mirabilis (via Pagani 25), il Quartetto Indaco proporrà musiche di L.v. BeethovenCavatina dal Quartetto per archi n.13 in si bemolle maggiore, op.130 e J. Brahms Quartetto per archi in do minore op. 51 n.1.

Spiegano i direttori artistici Gemma Bertagnolli e Giovanni Bietti: “La voce è lo strumento naturale del corpo umano, mentre gli strumenti veri e propri sono un’estensione del corpo stesso, possono raggiungere estensioni di registro, velocità di articolazione, gradazioni dinamiche precluse all’emissione vocale; e tuttavia per molti secoli la musica strumentale ha imitato il gesto vocale, si è direttamente ispirata alle forme, alle tecniche, alle caratteristiche espressive codificate prima di tutto nell’ambito della vocalità. Semplificando molto, potremmo dire che nella estetica settecentesca il gesto musicale imitava (secondo precise convenzioni, s’intende) gli affetti, ossia i sentimenti e le emozioni e già dalle prime note lo spettatore era perfettamente in grado di riconoscere se un’aria parlava d’amore, o di rabbia, o di dolore”.

Info e prenotazioni al numero 3484419400, www.quartetandfriends.net.