E’ quanto emerge dal Referto annuale del Controllo di Gestione condotto dall’Unione, impegnato a rilevare i dati di attività e di spesa dei comuni in questo settore.
Circa 8 milioni di Euro sostengono l’offerta di servizi educativi rivolti alle famiglie con bambini in età prescolare: asili nido, scuole dell’infanzia e servizi integrativi. L’offerta in questo settore è veramente importante: 34 sezioni di asilo nido e ben 71 di scuola dell’infanzia. Nel conteggio sono state inserite non solo le strutture a gestione comunale, ma anche l’offerta FISM, che i Comuni sostengono con contributi annuali. Un’offerta complessiva che va ad accogliere ogni anno circa 3.300 bambini, 1500 nei nidi e 1800 nelle scuole dell’infanzia.

Si tratta di un sistema integrato che, tramite il Coordinamento delle Politiche Educative gestito dall’Unione, si avvale di una struttura unitaria per la qualificazione dell’offerta, la formazione del personale e il controllo sul funzionamento. In questo settore il contributo delle famiglie copre mediamente il 28% dei costi, mentre il resto della spesa è sostenuto dai Comuni, con contributi regionali che abbattono la spesa di alcuni punti percentuali.
Importante anche l’investimento nei servizi di supporto come la mensa (1,3 milioni, per circa 2.000 iscritti) e di trasporto (600.000 euro, per 1.400 iscritti).
Assolutamente strategico l’investimento per l’inclusione scolastica: 1,3 milioni di euro, con aumento costante negli anni, per l’assistenza educativa degli alunni con disabilità. Si tratta di un numero crescente di situazioni (oltre 200 nell’ultima rilevazione), anche per una migliore capacità di progettazione individuale da parte di Istituti Comprensivi, Ausl e Comuni.

La rilevazione riguarda soprattutto i servizi con un impatto gestionale ed economico importante, nell’ottica di possibili sinergie, economie di scala e valutazioni di sviluppo a livello distrettuale; non comprende pertanto tutta l’attività quotidiana – altrettanto importante e strategica – svolta dagli uffici scuola, che supportano le famigie in tutta una serie di attività connesse al diritto allo studio, dall’accesso ai servizi comunali alla fruizione di agevolazioni quali borse di studio e libri di testo.
Paola Tognoni, vicesindaco di Bibbiano con delega alle Politiche Educative per l’Unione Val d’Enza, dichiara:

“Ogni Comune ha ben presente quanto sia importante l’investimento nei servizi educativi e di supporto al sistema dell’Istruzione. Vederne la consistenza sul livello distrettuale rende ancor meglio l’idea della strategicità delle azioni a supporto delle famiglie e della comunità, in sinergia con tutti gli attori che di cui si compone la comunità educante della fascia 0-6: Istituti comprensivi, Scuole dell’infanzia FISM, servizi scolastici, educativi, sociali e sanitari.
Intendiamo intensificare questo fondamentale patrimonio educativo e valoriale per continuare a migliorare l’offerta, in ottica di sostenibilità, inclusione, pari opportunità, supporto alle famiglie e tutela dei diritti. Da questo punto di vista, la rilevazione ci ha dato molti spunti di lavoro per i prossimi anni”.