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I Carabinieri del NAS di Bologna, nel corso dei controlli mirati a garantire la sicurezza alimentare e la tutela della salute dei consumatori, stanno monitorando attività di ristorazione collettiva e mense scolastiche e hanno riscontrato diverse irregolarità di natura amministrativa, accertando gravi violazioni in relazione alle procedure di preparazione di pasti in favore di soggetti con particolari patologie nutrizionali connesse con allergie/intolleranze alimentari (come ad esempio, al glutine).

Presso un centro di cottura in provincia di Bologna, è stata rilevata la totale assenza di attenzione per le cosiddette “diete speciali” con la mancata separazione dei flussi relativi alle materie prime alimentari, certificate come prive di allergeni rispetto a quelle utilizzate per le preparazioni “convenzionali”, con il rischio di contaminazione da “incrocio” dei prodotti utilizzati. In particolare, al momento dell’accesso nelle cucine, i militari hanno accertato:
– che sullo stesso piano d’appoggio, a poca distanza, si stava svolgendo la preparazione simultanea di pietanze destinate a persone con intolleranza al lattosio e alle uova insieme a quelle convenzionali;
– che sul piano di cottura erano in bollitura in distinti pentoloni, affiancati e scoperti, da una parte un sugo di pomodoro “gluten-free” e dall’altra un sugo di pesce per intolleranti al pomodoro, con inevitabile rischio di contaminazione;
– la presenza di critiche condizioni igienico-sanitarie delle cappe aspiratrici, con distacchi di ruggine e vernici, in caduta libera sopra le pietanze in cottura.

In un ristorante del centro storico di Bologna è stato rilevato che a fronte dell’offerta di un diversificato elenco di pietanze “gluten-free”, la cucina e il laboratorio non sono risultati conformi sia per dimensioni ridotte che per attrezzature non adeguate a garantire l’assenza di rischi di contaminazione.

In particolare:
– venivano trovate “tigelle” del tipo “gluten-free”, prodotte da un laboratorio adibito contemporaneamente alla preparazione di pane, dolci e pasta fresca “convenzionali” risultato non conforme agli standard normativi richiesti nel particolare settore;
– a terra e vicino a un contenitore colmo di rifiuti organici, erano appoggiate 3 teglie di lasagne già cotte e una pentola di c.d. “friggione” – prive di alcuna protezione – pronte per essere servite.

Pertanto, su richiesta dei Carabinieri del Nucleo felsineo, personale della competente AUSL ha proceduto alla immediata sospensione di entrambe le attività controllate, oggetto anche di sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 4.000 euro.