3000 adesivi multilingua con il numero 1522 tappezzeranno le pareti dei bagni femminili delle strutture sanitarie di tutta l’Azienda USL di Bologna: dagli ospedali (Maggiore, Bellaria, Loiano, Porretta, Vergato, Bentivoglio, San Giovanni in Persiceto) al territorio (Consultori, Pediatrie di comunità). E’ la campagna di sensibilizzazione ideata quest’anno dall’Azienda USL di Bologna e mutuata anche nel ferrarese.

L’impegno dell’Azienda USL nel contrasto alla violenza sulle donne: una campagna di sensibilizzazione e occasioni di dialogo tra Aziende sanitarie e Università per condividere un filo rosso comune

Violenze sessuali, domestiche, economiche, fino ad arrivare ai femminicidi: tante e plurime sono le forme di violenza che una donna può subire. In molti casi si tratta di un fenomeno sommerso, e di conseguenza sottostimato, poiché le vittime troppo spesso si trovano di fronte a diversi ostacoli che rendono il percorso di fuoriuscita dalla violenza complesso. Ogni Azienda sanitaria, però, riveste un ruolo privilegiato nel supportare questo percorso: promuovendo la rete tra Pronto soccorso ginecologici, servizi sanitari dedicati alle donne, centri violenza territoriali, Associazioni, Forze dell’Ordine, ma soprattutto favorendo che emerga la richiesta di aiuto della vittima.

Il progetto Diana – 1522 il numero antiviolenza spiegato in tutte le lingue

Ci sono pochi posti sicuri in cui le donne vittime di violenza possono sentirsi veramente protette, libere per qualche minuto dai propri carnefici. Tra questi i bagni pubblici. Da qui prende le mosse l’idea dell’Azienda USL di  attaccare un adesivo in tutti i bagni femminili (ad esclusione delle degenze) delle strutture dell’Azienda per sensibilizzare le donne su come poter chiedere aiuto. I locali dell’Azienda USL di Bologna sono infatti un punto di grande affluenza e di frequente accesso per le donne di tutte le età presenti sul territorio, pertanto possono svolgere un importante ruolo informativo. In particolare, i bagni dei locali sanitari sono un luogo protetto, spesso riservato al sesso femminile, in cui la donna si trova da sola.

Il progetto D.I.A.N.A. (Donne Insieme No alla violenza) – che nel suo nome vuole anche essere un omaggio alla sociologa e criminologa Diana E. H. Russel, recentemente scomparsa, impegnata e attiva per portare il tema della violenza contro le donne nell’agenda della politica internazionale – ha l’obiettivo di informare tutte le donne, ed in particolare le vittime di violenza sul semplice numero telefonico attraverso cui poter chiedere aiuto: il  1522,  numero nazionale contro la violenza .

Il 1522 è un call center attivato nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità con l’obiettivo di sviluppare un’ampia azione di sistema per l’emersione ed il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne. Nel 2009, con l’entrata in vigore della L.38/2009 modificata nel 2013 in tema di atti persecutori, ha iniziato un’azione di sostegno anche nei confronti delle vittime di stalking. Il numero di pubblica utilità 1522 è attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile. L’accoglienza è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo ucraino, portoghese, polacco. Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili ed un orientamento verso i servizi socio-sanitari presenti sul territorio nazionale ed inseriti nella mappatura ufficiale della Presidenza del Consiglio – Dipartimento Pari Opportunità. Il 1522, attraverso il supporto alle vittime, sostiene l’emergere della domanda di aiuto, con assoluta garanzia di anonimato. I casi di violenza che rivestono carattere di emergenza vengono accolti con una specifica procedura tecnico-operativa condivisa con le Forze dell’Ordine.

L’adesivo multilingua (in italiano, francese, inglese e arabo) che verrà affisso a partire da lunedì 21 novembre in tutti i bagni pubblici femminili presenti in Azienda USL di Bologna vuole parlare a tutte le donne, a prescindere dall’età, dalla lingua, dalla cultura. Fare informazione, sensibilizzare e riuscire a far emergere la richiesta d’aiuto della vittima è, oggi più che mai, l’impegno prioritario per la rete dei servizi aziendali.

22 novembre alla Casa del donatore un convegno aperto alla cittadinanza

Il 29 ottobre scorso è entrata in vigore in Italia la Convenzione n. 190 OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro), un importante strumento che rappresenta la prima norma internazionale per prevenire e contrastare la violenza e le molestie nel mondo del lavoro.

La Convenzione impone tolleranza zero nei confronti di pratiche e/o comportamenti di violenza o di molestie. Essa prevede peraltro misure di prevenzione e contrasto alla violenza e alle molestie nonché l’istituzione o il rafforzamento dei meccanismi per l’applicazione e il monitoraggio.

In occasione della settimana in cui ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il convegno “Violenza di genere – Prevenire, riconoscere, sostenere” che si terrà il 22 novembre dalle 14.30 alle 17.30 nell’Aula “Cesare Cesari” presso la Casa dei donatori di sangue in via dell’Ospedale 20, sarà un momento di confronto, condivisione sui percorsi e le attività di prevenzione e di presa in carico in situazioni di molestia o violenza contro le donne, realizzati o promossi dalla Azienda USL di Bologna, anche in virtù delle reti socio-sanitarie territoriali.

Come ogni anno, infine, in tutte le sedi dei consultori aziendali e nel Pronto soccorso ostetrico, presso l’ambulatorio accettazione urgenze, verrà allestito un “posto vuoto” per ricordare ogni donna vittima di violenza.

Peraltro la Direzione aziendale parteciperà con i saluti istituzionali all’evento “Women on the Move through relationships #Donne in movimento attraverso le relazioni” promosso dall’Alma Mater Studiorum, Università di Bologna

I dati dei servizi dedicati alle donne nell’Azienda USL di Bologna

Nel 2021, 40 donne sono state accolte presso l’ambulatorio Accettazione Urgenze per violenza sessuale dell’Ospedale Maggiore di Bologna, e ad oggi nel 2022 se ne contano 48. Gli interventi di cura per queste donne non si limitano ai momenti prossimi all’evento, ma prevedono un follow-up e la presa in carico da parte di psicologi.

Gli interventi dell’Azienda USL di Bologna, inoltre, non si fermano al percorso diagnostico e terapeutico legato agli episodi di violenza: ogni anno circa 3500 donne vengono sottoposte a uno screening per indagare eventuali disagi in gravidanza legati ad abusi.

Non mancano, poi, i momenti di sensibilizzazione rivolti alla popolazione: nel 2022 sono stati coinvolti 2 istituti scolastici bolognesi in progetti di educazione all’affettività e alla sessualità ed ulteriori interventi miratati ad affrontare il tema della violenza di genere sono stati organizzati dall’Azienda presso Associazioni o Case della Comunità. Da dicembre 2017 è attivo il Centro Liberiamoci dalla Violenza, un luogo di prevenzione della violenza di genere centrato su un percorso di trattamento per uomini che hanno agito violenza. Nel dettaglio, nel 2021 presso questo Centro sono stati seguiti 13 uomini ed altri 7 hanno svolto solo i primi incontri di valutazione, quest’anno sono stati presi in carico complessivamente 19 uomini.

Tra i servizi dedicati alla prevenzione femminile si ricordano infine gli screening mammografici a cui ogni anno partecipano in media 68mila donne, a cui si aggiungono pap test e hpv test a cui aderiscono complessivamente ogni anno circa 32mila donne.

In Azienda USL di Bologna l’impegno quotidiano per il contrasto alla violenza di genere è peraltro testimoniato dal ciclo di incontri “Io conto il valore alle donne”, promossi in collaborazione con Dry-Art durante tutto l’anno nei diversi Distretti sanitari aziendali, al fine di diffondere l’educazione finanziaria tra le donne in condizioni di fragilità. Un importante passo per scardinare insieme i presupposti della violenza economica, in molti casi correlata ad altri tipi di violenza.