Copyright: Meridiana Immagini – Autore: Riccardo Gallini

Favorire la mobilità casa-lavoro per le persone affette da disabilità che abbiano la necessità di avere servizi di trasporto personalizzato da e verso la sede lavorativa.
È quanto prevede un provvedimento approvato dalla Giunta regionale, nel corso dell’ultima seduta, che mette a disposizione un contributo di quasi 1,4 milione di euro a sostegno della mobilità per persone che abbiano reali difficoltà negli spostamenti. Risorse che la Giunta trasferisce ai Distretti sociosanitari dell’Emilia-Romagna definendo anche i criteri e modalità per la realizzazione delle attività.
L’obiettivo è quello di rimuovere e ridurre, per i lavoratori disabili, gli ostacoli e le difficoltà per raggiungere il luogo di impiego e per tornare a casa.

“Nel mondo del lavoro la disabilità- commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla- non deve essere un ostacolo. Ecco perché confermiamo il nostro impegno a garantire la permanenza nel lavoro delle categorie più deboli, affinché trovino realizzazione nel tessuto produttivo. Un aspetto che va a rafforzare e dare continuità alle misure regionali che già accompagnano l’occupazione dei lavoratori con disabilità e sostengono le loro famiglie”.

Nel corso del quinquennio 2017- 2021 sono state in media oltre 400 ogni anno le persone che hanno ricevuto un contributo per le spese sostenute o un servizio dedicato di trasporto, con un aumento nell’ultimo biennio in cui si attestano intorno alle 470 persone ogni anno.

Gli interventi
Gli interventi dovranno favorire la mobilità casa-lavoro per la persona disabile per la quale risulti, attraverso segnalazione-attestazione dei servizi, la necessità di servizi di trasporto personalizzato da e verso il luogo di lavoro, laddove non sia garantita la raggiungibilità con mezzi pubblici adeguati e/o compatibili con gli orari di lavoro.
Ciascun Distretto sociosanitario potrà individuare modalità e procedure autonome nell’ambito dei criteri fissati dalla Giunta regionale, e potranno prevedere: il rimborso diretto delle spese ammissibili effettivamente sostenute e debitamente documentate; l’erogazione diretta del servizio; la convenzione con soggetto individuato tramite procedure ad evidenza pubblica e/o con affidamento diretto nei casi previsti dalla legge.